Termoli

Multipiano, l’area è ancora di Rfi e il finanziamento è dubbio. Le opposizioni: “Questo parcheggio è un bluff”

Scontro oggi 9 novembre in Commissione Lavori Pubblici riguardo al progetto del parcheggio multipiano in piazza Donatori, presentato in una apposita conferenza stampa lo scorso agosto dal sindaco Roberti. Due i nodi della questione: la proprietà dell'area (che non è del Comune) e il finanziamento regionale (tutt'altro che certo e condizionato a una gara d'appalto da concludersi entro il 31/12). Durissime le opposizioni mentre il dirigente al ramo ammette: "Stiamo facendo di tutto per salvare quel finanziamento". Una lotta contro il tempo e non solo...

Si accende lo scontro politico sul parcheggio multipiano da realizzare nell’area di piazza Donatori di Sangue a Termoli. Due i nodi della questione. Il primo: la piazza è di proprietà di Rfi e non già del Comune di Termoli e al di là di una dichiarata intenzione alla cessione da parte del gruppo delle Ferrovie dello Stato ad oggi non vi è nessun atto giuridico che comprovi la compravendita e dunque il passaggio di titolarità. Il secondo: i fondi per la realizzazione del progetto sono i ‘famigerati’ 5 milioni di euro che la Regione Molise aveva messo a disposizione del progetto del ‘tunnel’ e che il Comune guidato da Francesco Roberti aveva chiesto di riconvertire per questo nuovo intervento. Soldi che ad oggi però restano una mera ‘promessa’

Due questioni certo non secondarie che oggi 9 novembre in IV Commissione (quelle dei Lavori Pubblici appunto) sono state discusse ampiamente e con toni vieppiù veementi nel corso della riunione, peraltro la seconda a stretto giro sul tema in oggetto e a cui probabilmente ne seguirà una terza la settimana prossima. Diversi i consiglieri presenti: oltre ai componenti della Commissione presieduta da Bruno Fraraccio c’erano anche consiglieri in qualità di capigruppo di questo o quel partito o di semplici uditori. A dimostrazione che il tema è sentito.

Molto critiche le opposizioni come si è evinto dalle esternazioni dei consiglieri Stumpo (Rete della Sinistra), Decaro e Bovio (M5s), Vigilante (Pd). Ma anche il consigliere Rinaldi di Forza Italia, collegato in videoconferenza, ha pungolato l’Amministrazione in quel momento rappresentata, oltre che dal presidente, dagli altri consiglieri presenti (come Balice, De Guglielmo, Fabrizio, Sabella, Nuozzi).

Per le minoranze “si sta discutendo di aria fritta” perché, al netto degli scambi epistolari con Rfi (risalenti al 19 luglio) da una parte e con la Regione dall’altra, “non c’è un atto giuridico”. Nessuna ‘carta che canta’, insomma, e “una cosa sono le intenzioni un’altra gli atti”. Detto altrimenti, si parla di un progetto senza aver acquisito la disponibilità dell’area su cui questo dovrebbe essere realizzato e rispetto al quale i fondi sono tutt’altro che certi.

Senza la prima, inoltre, la seconda – cioè lo stanziamento dei fondi – non potrà esserci. E poi c’è una terza questione, adombrata a più riprese in sala consiliare: quella dei tempi. Già perché i 5 mln del ‘tunnel’ cui il sindaco Roberti aveva rinunciato per chiederne contestualmente alla Regione la riconversione per il multipiano, sono ‘a scadenza’: la Regione potrà darli al Comune (i soldi sono relativi alla programmazione Fesr 2007-2013, dunque ministeriali) solo entro il 31 dicembre 2022, e a patto che l’opera vada in appalto, come aveva detto lo stesso primo cittadino nella conferenza del 2 agosto convocata giustappunto per presentare alla stampa – e dunque ai cittadini – il progetto. Progetto che prevede un parcheggio interrato e uno a raso, per complessivi 300 posti auto, con copertura realizzata tramite pannelli solari e colonnine di ricarica elettrica per le auto elettriche, nonché un ponte ciclopedonale che colleghi l’area vicino al Liceo Scientifico alla stazione ferroviaria.

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“Questa è pura follia”, l’espressione che non abbisogna di commenti pronunciata più di una volta dalla consigliera della Rete della Sinistra. “La cessione dov’è?”, il refrain delle minoranze che hanno sottolineato come – carte alla mano – una firma non ci sia. Invitati a partecipare ai lavori della Commissione anche l’ingegner Bove – dirigente al ramo – e l’architetto Avellino – nominato Rup del progetto.

Il dirigente ai Lavori Pubblici ha ricordato come Rfi si sia resa disponibile a stilare un contratto preliminare per cedere l’area. “E il contratto dov’è? Non c’è. E come si fa a mettere a bando ed appaltare a un’impresa un’area non tua?”, la risposta puntuta delle minoranze. “Non stiamo affidando alcun appalto senza disporre dell’area, questo sia chiaro”, così Bove. Poi l’‘ammissione’: “Stiamo facendo di tutto per salvare quei 5 milioni e stiamo aspettando una risposta dalla Regione, risposta che attendiamo da oltre un mese. È chiaro che se non arriva entro 10 giorni quel finanziamento andrà perso”. I tempi tecnici poi infatti non ci sarebbero più, anche perché il progetto dovrebbe approdare in Consiglio comunale per la variazione del Piano triennale delle opere pubbliche e poi ci sarebbero i tempi per la gara.

Si profila dunque una lotta contro il tempo, con una procedura piena di incognite. “Abbiamo pensato, visti i tempi ristretti, di fare un appalto integrato” e Bove ha spiegato che questa sarebbe l’unica via di uscita perché fare un progetto esecutivo, con tutti i pareri del caso entro la fine dell’anno, ad oggi – quasi metà novembre – è impensabile. “Ma senza un progetto esecutivo la Regione non darà alcun finanziamento”, ha sentenziato la dem Vigilante.

Poi lo scontro tutto politico perché se per gli esponenti della maggioranza Roberti le opposizioni stanno facendo solo ostracismo (“hanno detto sempre di no a tutto”) perché non vogliono questo progetto sic et simpliciter, per i consiglieri di opposizione la questione sollevata è strettamente tecnica-procedurale: “Vi stiamo dicendo che non state facendo le cose nella regola, e vi stiamo aiutando perché non vogliamo si perdano quei fondi”. Ma il j’accuse all’amministrazione Roberti – più o meno velato – è ben più profondo e suona all’incirca così: “Per tre anni e mezzo non avete fatto nulla (noi abbiamo chiesto la riconversione di quei fondi), ora vi siete ricordati ma non si farà in tempo”. La conferenza di agosto però faceva pensare a ben altro.

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