Servono medici

Mancano pediatri, nuovo accordo coi ‘vicini’: dopo l’Abruzzo convenzione con la Campania

Approvato lo schema di convenzione con la Asl Napoli 3 per schivare l'interruzione di pubblico servizio negli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli. Ma gli accordi di confine dividono perché non sono soluzioni definitive

La carenza atavica di pediatri e neonatologi negli ospedali di Campobasso, Termoli e Isernia mette a rischio la possibilità di curare i bambini. Una piccola luce in fondo al tunnel s’intravede con la stipula di una convenzione tra la nostra Asrem e una Asl campana che invierà medici nei nosocomi pubblici della nostra regione.

Porta la firma del direttore generale Oreste Florenzano la delibera numero 1205 del 7 ottobre scorso. La soluzione individuata con la Asl Napoli 3 Sud – sede di Torre del Greco – permetterà di avere per un anno la copertura di un turno di 24 ore mensili.

In pratica, in base anche alla disponibilità dell’ospedale pubblico napoletano, le prestazioni specialistiche nella disciplina di pediatria e neonatologia saranno rafforzate.

“Ed è una buona soluzione, intanto perché sono aziende sanitarie pubbliche e non private quelle coinvolte nella convenzione – spiega il dg Florenzano – e poi perché, come spiegato in delibera, le difficoltà a reperire personale medico sono sempre enormi”.

L’atto parla chiaro: “Tutte le procedure concorsuali si sono rivelate infruttuose” ecco perché “al fine di fronteggiare la gravissima carenza di medici specialisti l’Asrem ha chiesto alle aziende sanitarie limitrofe la disponibilità alla stipula di una convenzione per l’acquisto di prestazioni dirigenziali nelle discipline di pediatria/neonatologia”.

Già diversi mesi fa si era cercato di intraprendere questa via ma le aziende contattate non avevano manifestato interesse. Poi Vincenzo Santilli, il responsabile di pediatria e neonatologia del Cardarelli di Campobasso, nel rappresentare la persistente grave e carenza di medici ha fatto sapere – era giugno 2022 – di aver acquisito la disponibilità dei dirigenti medici pediatri della Asl Napoli 3 Sud. Così, il 4 ottobre scorso, la Asl campana ha aderito alla convenzione per la durata di un anno inviando lo schema da cui si evince che le prestazioni sanitarie considerate saranno rese per 24 ore mensili da parte di ciascun dirigente medico specialista in pediatria; schema che è stato approvato e che permetterà di evitare l’interruzione di pubblico servizio.

La sanità pubblica molisana pagherà 60 euro l’ora (spesa lorda omnicomprensiva, oltre Irap e rimborso spese viaggio) quale compenso orario da corrispondere alla Asl Napoli 3 Sud.

Di recente un accordo simile era già stato stretto con l’Asl abruzzese di Vasto-Lanciano-Chieti per ottenere prestazioni di pediatri dalla regione confinante.

Questa soluzione, però, non fa gioire tutti allo stesso modo: già tre giorni fa la Conferenza dei sindaci aveva bocciato gli accordi di confine che a detta del primo cittadino di Termoli Francesco Roberti non servono a salvare davvero ospedali come il San Timoteo che rischiano, comunque, la chiusura.

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Convinto che sia un male anche Giancarlo Totaro che scrive: “E’ irricevibile l’idea che si possa pensare di usare questi accordi in modo sistematico ed usarli come strumento di programmazione sanitaria. I cittadini del basso Molise conoscono bene il problema visto che da tempo vanno a curarsi e partorire fuori regione. Prima si mettono i cittadini nelle condizioni di doversi curare fuori regione poi anche la beffa ed il ludibrio di voler legalizzare questo stato di cose?”.

Da qui l’invito a non accettare questo ultimo provvedimento con la Campania “che metterebbe la parola fine al San Timoteo di Termoli. No agli accordi di confine che sarebbero la celebrazione del funerale del sistema sanitario molisano ancorché la tumulazione definitiva dell’ospedale di Termoli”.

(AD)

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