Tra tagli e incognite

Sanità, sindaci infuriati e senza risposte. Roberti: “I nuovi medici li ho trovati io, non l’Asrem”

Gli amministratori hanno battuto i pugni sul tavolo durante l'apposita Conferenza nella quale sono emerse le principali criticità sulla carenza di servizi sanitari nella nostra regione: dalla costa alle aree interne dell'Alto Molise, per tutti va garantito il diritto alla salute. Lo hanno ribadito al direttore generale dell'Asrem Oreste Florenzano, il quale ha ammesso: "Il Fondo sanitario destina poche risorse per questa regione". Durissimo l'intervento del sindaco di Termoli: "Gli accordi di confine e poi si vuole potenziare il S. Timoteo? Una farsa"

Il diritto alla salute non è assicurato per le loro comunità, soprattutto per quelle più interne e lontane dagli ospedali. E’ lungo l’elenco di disagi e disservizi che i sindaci esprimono nella Conferenza che si svolge nella Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso. A rispondere c’è solo il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, il governatore-commissario Donato Toma è assente. Così come sono assenti due dei quattro parlamentari neo eletti, Lorenzo Cesa e Claudio Lotito. Invece ci sono il senatore e sindaco di San Giacomo Costanzo Della Porta e l’onorevole (nonché consigliera comunale) Elisabetta Lancellotta.

Florenzano Lancellotta Della Porta

Il sindaco di Isernia Piero Castrataro, il primo ad intervenire e nuovo vice presidente dell’assemblea (superando il collega di Sant’Elia a Pianisi Biagio Faiella), mette in evidenza il taglio dei posti letto negli ospedali: “Dal 2018 abbiamo perso 120 posti letto nella sanità pubblica molisana, l’ospedale più penalizzato è quello di Termoli”. Ma anche a Isernia le cose non vanno proprio lisce come l’olio.

Puchetti Ricci Roberti

Si fanno sentire i sindaci delle comunità più interne dell’Alto Molise, Luigi Rosato (Vastogirardi) e Candido Paglione (Capracotta). Quest’ultimo è protagonista di un aspro scontro verbale con Florenzano di cui ha chiesto la rimozione. “Quando si parla di elisoccorso come soluzione per la sanità dell’Alto Molise, si dice una sciocchezza. Quello della sanità territoriale e di prossimità è un problema serio, nei paesi più interni bisognerebbe garantire una guardia medica tutte le notti e avere un servizio di 118 perché l’ospedale di Agnone – che è quello più vicino a noi – è stato depauperato progressivamente. Ma se non assicuriamo nemmeno i servizi sanitari essenziali le persone che pure vorrebbero rientrare in paese non lo fanno e così i nostri piccoli centri sono destinati a morire”.

Saia e Roberti

Non è da meno il sindaco di Termoli Francesco Roberti: “Da quattro anni non si intravede un barlume di speranza”. E rivendica: “Mi sono attivato personalmente per far riaprire il bando dell’Asrem e far arrivare nuovi ginecologi al San Timoteo. Stesso discorso per l‘Emodinamica: il primo bando andò deserto, mi sono messo a tavolino e ho trovato un gruppo di giovani. Quindi ho chiesto a al direttore generale Florenzano di riaprire il bando e oggi abbiamo tre nuovi cardiologi all’ospedale. Questo dimostra che se c’è voglia di trovare medici, si possono rilanciare gli ospedali”. Infine l’affondo contro il governatore-commissario Donato Toma: “Se si dice che si potenzia l’ospedale di Termoli e poi si fanno gli accordi di confine è una farsa perché si impone quello che Roma vuole, cioè fare gli accordi di confine e chiudere l’ospedale di Termoli”.

Non vanno meglio le cose a Venafro dove, ricorda il sindaco Alfredo Ricci, “la Rsa ha funzionato soltanto quando è stato necessario trasportare i pazienti covid. In quella occasione il personale è stato trovato”.

Altra preoccupazione: le carenze del servizio del 118. Accomuna diversi sindaci, da quello di Termoli a quello di Cerro al Volturno (dove la postazione è stata chiusa).

I finanziamenti che il Fondo nazionale prevede per la sanità molisana sono il principale ostacolo all’attuazione dei servizi sanitari”, la replica di Florenzano. “Non è una questione di tagli del personale o dei servizi. Il Fondo sanitario è inadeguato per il fabbisogno di questa regione, non tiene conto della povertà del territorio e c’è una richiesta molto forte di sanità pubblica e ogni mese ho 3 milioni di euro in meno per far funzionare il sistema. Inoltre, il Molise presenta la popolazione più anziana d’Italia dopo la Liguria e con l’avanzare dell’età aumenta il fabbisogno di cure. Ora bisogna fronteggiare anche l’incremento delle spese energetiche: noi abbiamo fatto delle stime e abbiamo un incremento su base annua di 4 milioni su una spesa che ordinariamente era di 15 milioni “.

Per fortuna il Pnrr ci ha consentito di rinnovare almeno il parco tecnologico dei nostri ospedali, ad Agnone ci sarà una nuova Tac”. “Spero nella delegazione parlamentare dal punto di vista delle risorse per superare il piano di rientro”, l’auspicio che Florenzano esprime ai parlamentari Della Porta e Lancellotta.

Durante l’assemblea si parla anche del Decreto Balduzzi che ha dato un’ulteriore ‘mazzata’ alla sanità regionale. “La norma deve essere cambiata in Parlamento” scandisce il neo senatore. La sua collega deputata di Fratelli d’Italia ribadisce: “Ci batteremo per il decreto Molise e per l’azzeramento del debito sanitario. Bisogna tornare ad investire nella sanità, abbattere la mobilità passiva, affrontare i problemi relativi alla rete per l’emergenza urgenza delle patologie tempo dipendenti. Abbiamo l’obbligo morale di passare ai fatti: martedì scorso ne abbiamo parlato a Roma nel primo incontro con il partito”.

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