Blitz estivo del nas

Ristoranti con piscina irregolari: multe e segnalazioni per carenze igieniche anche in Molise

Nell'ambito di una vasta operazione del Nas in tutta Italia sono stati chiusi 10 parchi acquatici perché abusivi o pericolosi per la salute umana. Nella nostra regione ispezionate 12 strutture, più che altro ristoranti con annessa piscina: la metà presentava carenze igieniche o strutturali, in una non veniva garantita la sicurezza dei lavoratori.

Una vasta operazione dei carabinieri del Nas sui parchi acquatici d’Italia è stata condotta tra luglio e agosto: circa il 30 per cento delle strutture ispezionate era irregolare, ben 108 sono state le sanzioni penali e amministrative comminate per oltre 40 mila euro di contravvenzioni, ma soprattutto dieci di questi sono stati chiusi perché abusivi o contaminati da batteri fecali presenti nell’acqua.

C’è anche il Nas di Campobasso che ha effettuato in Molise i controlli. Dodici, ma si tratta, per lo più, di ristoranti con piscina sparsi su tutto il territorio. Non particolarmente gravi le carenze riscontrate in questo caso, gran parte riguardavano lo stato delle cucine o erano relative a problemi strutturali. Sei persone, i proprietari dei locali ispezionati, sono stati multati e invitati a porre rimedio alle irregolarità legate anche alla non corretta attuazione delle norme di autocontrollo Haccp. Per loro c’è stata la segnalazione alle autorità sanitarie. Un uomo, inoltre, è stato segnalato alla magistratura per violazione alle nuove norme sulla sicurezza dei luoghi.

Il blitz estivo dei carabinieri tendeva, naturalmente, a verificare qualità e sicurezza di queste piscine e delle strutture ricreative più grandi con scivoli e giochi d’acqua considerando il massiccio afflusso delle ultime settimane

In totale le ispezioni sono state eseguite in 288 strutture, “rilevandone – come leggiamo nel comunicato stampa – 83 irregolari (pari al 28% degli obiettivi ispezionati), che hanno portato alla contestazione di 108 sanzioni penali ed amministrative per oltre 40 mila euro. Sono stati inoltre disposti 10 provvedimenti di chiusura nei confronti di altrettanti impianti e aree ricreative acquatiche a causa di gravi criticità ritenute incompatibili con la prosecuzione dell’attività ludica e con la frequentazione degli utenti.

Tra questi, in 4 episodi nelle province di Messina, Viterbo e Latina, i controlli di carabinieri dei Nas hanno accertato la inidoneità delle acque utilizzate negli impianti natatori e di divertimento, rilevando anche elevati contenuti di coliformi fecali e cariche batteriche, tali da rendere l’acqua pericolosa per la salute umana a causa di potenziale rischio di tossinfezioni.

Ulteriori provvedimenti di chiusura hanno interessato 3 piscine totalmente abusive nelle province di Napoli, Reggio Calabria e Bari, riconducibili a proprietà private o strutture ricettive, adibite arbitrariamente ad aree ricreative aperte al pubblico con ingresso a pagamento, nonché altre 3 strutture affette da rilevanti carenze strutturali ed autorizzative”.

Per quanto riguarda le violazioni queste hanno riguardato situazioni di inosservanza alla normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro (come è avvenuto in una struttura molisana) e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti, “incluse le misure di contenimento alla diffusione epidemica del Covid-19, come l’assenza di cartellonistica informativa per gli avventori e la mancanza delle periodiche pulizie e sanificazioni”.

E svariati chili di alimenti, ben 250, sono stati sequestrati nei ristoranti annessi alle piscine perché scaduti o non tracciabili. Le carenze igieniche e strutturali sono state rilevate negli ambienti di preparazione dei pasti, nelle cucine, dunque, spesso troppo ristrette o prive dei minimi requisiti per garantire condizioni ottimali di funzionamento e di manutenzione.

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