Punto e a capo

118 senza medici, con le ferie riesplode l’emergenza. E i pensionamenti potrebbero aggravare la crisi

Salgono a quattro le postazioni del 118 senza medico: Campobasso segue lo stesso destino di Castelmauro, Cerro e Sant’Elia a Pianisi. La responsabile Ricciardi: “Mancano i dottori e con i prossimi pensionamenti andrà peggio”. Il dg Florenzano: “Stiamo prevedendo misure contrattuali per incentivare il personale”. Il sindaco di Civitacampomarano, promotore di alcuni esposti (tutti archiviati): "Senza il medico nell'equipaggio, meglio immediato trasporto in ospedale".

Il Molise perde un’altra postazione del 118 avanzata, ossia con l’equipaggio al completo: medico, autista, infermiere e soccorritore. Dopo Cerro al Volturno, Castelmauro e Sant’Elia a Pianisi, per la prima volta il servizio viene depauperato a Campobasso, il bacino territoriale più ampio della regione. Il numero delle postazioni demedicalizzate sale così a quattro rispetto alle sedici avanzate previste nell’atto aziendale dell’Asrem.

Ora tocca alla postazione di via Montegrappa, privata di tre dottori che sono stati trasferiti in via Toscana (sempre nel capoluogo e ora unica postazione avanzata), a Bojano e a Trivento. Tutto a causa della cronica carenza di camici bianchi e delle ferie estive che ha costretto l’azienda sanitaria regionale a correre ai ripari. “Secondo la normativa, bisogna garantire una postazione ogni 60mila abitanti e a Campobasso resta la postazione di via Toscana. Purtroppo mancano i medici”, dichiara a Primonumero la responsabile del 118, la dottoressa Adriana Ricciardi. Non è scontato che dopo l’estate a Campobasso venga ripristinata la seconda postazione avanzata perchè “nei prossimi mesi, con i pensionamenti, la situazione si potrebbe aggravare. I medici mancano in tutta Italia”, aggiunge.

Ecco perchè Asrem sta studiando le contromisure su cui si è confrontata con la struttura commissariale guidata da Donato Toma, con la Direzione regionale della Salute e con le organizzazioni sindacali. “Questo è un problema che ci trasciniamo da un po’ di tempo: i medici del 118 lavorano in convenzione, che è meno appetibile rispetto ad altre forme contrattuali e mi riferisco alla continuità assistenziale. Per questo, lasciano quando hanno la possibilità di avere un altro tipo di incarico. Parliamo di un fenomeno nazionale: a Salerno esiste un medico per quattro postazioni del 118″, spiega il direttore generale Oreste Florenzano.

“Stiamo pensando – le sue parole – a misure contrattuali che renderanno più agevole dal punto di vista economico il lavoro dei medici. La scelta di demedicalizzare le postazioni si vede in maniera scientifica: si valutano volume di attività e numero degli interventi e il bacino di utenza. Abbiamo già demedicalizzato altre postazioni con meno attività”. Il riferimento è a Cerro al Volturno, a Castelmauro e a Sant’Elia a Pianisi, l’ultima in ordine di tempo ad essere diventata una sede ‘India’, ossia con l’equipaggio privo di un dottore. Grazie ad un accordo con una cooperativa, Asrem era riuscita a garantire il medico nelle postazioni 118 di Cerro al Volturno (nei mesi di luglio, agosto e settembre 2021), Castelmauro (circa venti giorni lo scorso settembre) e infine Sant’Elia a Pianisi, dove la presenza dei camici bianchi è stata garantita da luglio 2021 fino a maggio.

I sindaci di questi tre Comuni e gli amministratori dei centri interessati dal depauperamento di tale servizio hanno firmato anche alcuni esposti denunciando il pericolo di vita dei cittadini e l’interesse pubblico a tenere in vita una postazione del 118 completamente attrezzata. Esposti successivamente tutti archiviati.

A Civitacampomarano, poi, ci sono stati degli episodi particolarmente critici: una donna punta da un insetto e in shock anafilattico ha evitato il decesso grazie alla pronta somministrazione di un farmaco da parte del farmacista del paese. Per questo il sindaco Paolo Manuele osserva: “Se oggi si demedicalizza una delle postazioni di Campobasso, vuol dire che in un anno la situazione è diventata più critica. Il problema è garantire un pronto intervento del 118 in caso di emergenze, di patologie tempodipendenti, di ictus e di infarti. Oppure bisognerebbe rivedere il servizio e l’ubicazione delle postazioni del 118. Quando ci sono gli equipaggi India (senza medico, ndr), sarebbe opportuno non attendere l’arrivo dell’auto medica, ma iniziare l’ospedalizzazione del paziente verso il presidio più vicino, eventualmente iniziare un confronto con l’equipaggio medico per abbreviare i tempi, soprattutto nei casi delle patologie tempodipendenti dove la tempestività è un fattore chiave”.

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