Giornata nazionale del sollievo

Malati terminali, Hospice eccellenza nella terapia del dolore. Flocco: “Sempre più pazienti, anche bambini”

"La strada momentaneamente interrotta" è stato il titolo del convegno promosso in occasione della ventunesima edizione della Giornata nazionale del sollievo. Il vertice della 'Madre Teresa di Calcutta' ha fatto il punto sull'assistenza offerta ai 16 pazienti ricoverati nella struttura di Larino e su quelli assistiti a domicilio. Mentre il governatore-commissario alla sanità Donato Toma ha annunciato un rafforzamento delle cure palliative in Molise: "Nel prossimo Pos dieci posti in più per i malati della provincia di Isernia".

Il malato è sempre più importante della sua malattia e che anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza“. Anche Papa Francesco ha voluto dedicare un pensiero riconoscendo il prezioso ruolo svolto dalle strutture che si occupano delle cure palliative in occasione della ventunesima Giornata nazionale del sollievo.

Tra queste strutture di eccellenza c’è sicuramente l’Hospice ‘Madre Teresa di Calcutta’ di Larino guidato da un medico ‘speciale’ qual è il dottore Mariano Flocco, uno dei migliori professionisti che il Molise può vantare. Nella cittadina frentana esiste l’unico centro della nostra regione che offre ai malati terminali e alle loro famiglie un’assistenza di qualità fino all’ultimo istante di vita del paziente stesso.

La cura dei pazienti terminali non avviene solo nella struttura di Larino, che annovera sedici posti letto, ma anche a domicilio. Fra l’altro questo servizio sarà rafforzato nel Programma operativo 2022-2024: lo ha annunciato il governatore e commissario alla sanità Donato Toma. “Nel nuovo Piano sanitario saranno previsti altri dieci posti di hospice, non residenziali ma a domicilio. In particolare, parliamo di figure a domicilio che potremmo utilizzare nella provincia di Isernia”.

La Giornata del sollievo, con il convegno dal titolo ‘La strada momentaneamente interrotta’ che si è svolta all’ex Gil, è stata anche l’occasione per accendere un faro sul fine vita e sulla fase avanzata della malattia, argomenti che “spesso vengono scacciati via”, ha detto ancora il dottor Flocco. E’ stata quindi l’occasione per fare il punto sull’assistenza offerta in Molise.

Giornata del sollievo

“Pur avendo una popolazione contenuta, il Molise ha un elevato numero di pazienti in fase avanzata di malattia. Non parliamo solo di malattie oncologiche, ma anche di patologie croniche, non più suscettibili di cure attive. E non parliamo solo di pazienti in età avanzata, ma anche di persone in un’età piuttosto precoce e purtroppo anche in età pediatrica. Esiste una rete parallela di cure palliative pediatriche”.

Per favorire la presenza dei familiari accanto al malato l’Hospice di Larino garantisce anche le terapie a domicilio.

“Noi abbiamo un compito precipuo nella nostra struttura – ha detto ancora Flocco – ma sempre di più il concetto di hospice si sta allargando al domicilio del paziente che diventa un setting assistenziale privilegiato. E quindi come equipe di hospice ci spostiamo a domicilio dando vita a una rete di cure palliative che è estremamente importante tenere attiva. Così facendo riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo principale, ossia una migliore qualità della vita per il malato e per tutto il nucleo familiare e per tutto ciò che circonda il malato. E noi stessi che veniamo coinvolti dalle situazioni lavorative, che diventano quasi personali, riusciamo a vivere meglio le varie situazioni”.

Un’azione preziosa è dunque quella svolta dall’Hospice, una missione per chi combatte contro patologie gravissime, non solo oncologiche. “Se la nostra è una missione? Questa è una parola molto grande – ha commentato Flocco con la consueta umiltà – non so se rientriamo in questo concetto così nobile e alto. Il nostro non è solo un ruolo lavorativo, il coinvolgimento emotivo c’è sempre mentre all’inizio ci veniva insegnato che non doveva essere eccessivo. Invece questa è un’arma che abbiamo: essere coinvolti e calarci con tutto il nostro essere nelle varie situazioni. E ne usciamo più forti per affrontare le situazioni successive”.

In apertura del convegno il medico ha ricordato chi ha di recente perso la battaglia contro la malattia, come la giornalista e insegnante Doretta Coloccia, da poco venuta a mancare.

 

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