I piccoli comuni molisani

Uncem contro classifica vulnerabilità Istat: “Così rischiamo una guerra tra poveri”

Candido Paglione, sindaco di Capracotta e presidente Uncem Molise: "L'indice di vulnerabilità sociale e materiale introdotto dall'Istat sta già producendo i primi danni ad esempio per i finanziamenti della 'Rigenerazione Urbana', primo bando, e rischia di farli anche per il secondo bando e nella scelta dei criteri per la ripartizione dei finanziamenti del Fondo Comuni marginali”

L’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) introdotto dall’Istat per catalogare i Comuni e fornire una misura del loro livello di vulnerabilità sociale e materiale sta “già producendo i primi danni ad esempio per i finanziamenti della ‘Rigenerazione Urbana’, primo bando, e rischia di farli anche per il secondo bando e nella scelta dei criteri per la ripartizione dei finanziamenti del Fondo Comuni marginali”. Candido Paglione, sindaco di Capracotta e presidente Uncem Molise, classifica l’indicatore come “inutile e dannoso, perché si aumentano le disuguaglianze e si riduce la reale portata delle opportunità di finanziamento”.

Combinando sette indicatori elementari, che descrivono le principali dimensioni materiali e sociali della vulnerabilità (livello di istruzione, strutture familiari, condizioni abitative, partecipazione al mercato del lavoro e condizioni economiche), l’indice fornisce elementi per l’individuazione di potenziali aree di criticità. “Ma nei fatti le cose sono diverse – dichiara Paglione – perché l’indice si traduce con un’assurda modalità per mettere i Comuni uno contro l’altro e innescare una guerra tra poveri”.

Il presidente Uncem Molise fa un esempio territoriale: “’Capracotta, che ha subito e continua a subire un trend di spopolamento pazzesco, non viene considerato comune marginale e quindi non necessita di interventi di sostegno alla sua popolazione residente. E, come Capracotta, ci sono Pescopennataro, Vastogirardi, Pietrabbondante, tanto per rimanere in Alto Molise; mentre altri comuni, che hanno situazioni simili, se non più favorevoli, si trovano a beneficiare di importanti finanziamenti. Credo – conclude Paglione – che occorra rivedere con urgenza questi parametri, prima che possano diventare strumento di selezione per gli altri bandi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e adottare criteri che effettivamente aiutino a superare le criticità, senza scatenare inutili e dannose guerre tra poveri”.

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