Comuni montani

Abbassare la tassazione del gas a chi vive dove è più freddo: da Fanelli (Pd) una proposta di legge

Il capogruppo del Partito Democratico in Regione Micaela Fanelli ha presentato una proposta di legge regionale per la riduzione dell’addizionale regionale all’accisa sul consumo di gas metano per i comuni montani. La proposta, spiega in una nota, “va nella direzione di una riduzione che rientri nella logica che chi più consuma per usi civili deve essere agevolato con una determinazione dell’aliquota in funzione inversa dell’altimetria del territorio nel quale è ubicato il comune”.

La crisi energetica e i rincari alle stelle stanno imponendo di agire su più fronti sopratttto per andare incontro alle esigenze di chi si trova a fronteggiare bollette insospenibili. “Alle famiglie che vivono in montagna e in comuni dove fa più freddo – dice Micaela Fanelli – stanno arrivando stangate sulle bollette del riscaldamento, e la politica ha il dovere di agire facendo scelte importanti e intervenendo sul peso delle accise regionali per il gas metano tenendo presente le diverse condizioni geomorfologiche e altimetriche dei consumatori”.

Una legge regionale in tal senso sarebbe “un segnale capace di alleggerire nel brevissimo termine il costo delle bollette e noi legislatori non possiamo restare indifferenti alla gravissima crisi energetica che sta colpendo le famiglie, soprattutto le più deboli ed economicamente indifese” prosegue Fanelli che cita anche l’Istat che ha dimostrato che “proprio su queste famiglie sta gravando in modo particolare la crisi energetica perché il riscaldamento, al pari del pane è dell’acqua, è un consumo essenziale”.

In una parola: a chi risiede in comuni montani va abbassata la tassazione (tecnicamente, l’accisa) sui consumi di gas. “Va in questo senso la proposta di legge che ho ripresentato in Consiglio regionale, modificando un testo di proposta che avevo avanzato in sede di Bilancio nel 2019. Un tentativo di stabilire un principio di equità e giustizia sociale per le famiglie che vivono in alta montagna, dove le condizioni meteorologiche determinano un maggior consumo e quindi un esborso più alto per il riscaldamento delle proprie abitazioni. Come? Attraverso la modifica della legge regionale 1/2019 che individua, con apposita tabella, l’addizionale regionale dell’accisa sul consumo di gas naturale. Una legge iniqua, per di più, perché andava a modificare in maniera sperequativa le accise rispetto alle leggi precedenti, colpendo in maniera più forte molisani residenti nelle aree montane ed esposte al maggior utilizzo del gas naturale per il riscaldamento. Al contrario, la legge che ho posto all’attenzione della massima Assise va nella direzione di una riduzione che rientri nella logica che chi più consuma per usi civili, perché si trova in condizioni montane e di freddo, deve essere agevolato. Determinando l’aliquota per usi civili in funzione inversa dell’altimetria del territorio dove è ubicato il comune”.

“Non possiamo non intervenire per calmierare le accise sui carburanti che decide la regione – conclude – e anche se il Molise è in piano di rientro sanitario e non può rivedere al ribasso le aliquote accorgimenti e correzioni finanziarie devono essere fatte e Toma deve portare a copertura dell’attuale proposta di riduzione del costo del metano per le famiglie che vivono in montagna o nei comuni dove fa più freddo”.

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