Il paradosso

Fresilia, terzo lotto a rischio per 8 km mentre paesi e aziende del Medio Molise muoiono

Viaggio tra piccoli borghi isolati e zone industriali semideserte che costeggiano la Fresilia, una delle infrastrutture viarie incompiute da anni. Vincoli ambientali e paesaggistici bloccano la realizzazione di un tratto e quindi il completamento di un'arteria che, attraverso la Bifernina e la Trignina, potrebbe collegare agevolmente la costa e il Molise centrale all'Alto Molise. Si rischia così di perdere 40 milioni di euro

Immaginate una cerniera. Ma in questo caso, più che due parti di tessuto, consentirebbe di unire due pezzi del Molise: il Medio Molise e l’Alto Molise. Ecco, la Fresilia si potrebbe considerare una strada-cerniera. Se solo fosse pienamente funzionale, permetterebbe di collegare la Bifernina e la Trignina, quindi l’area di Campobasso e la costa (con il suo nucleo industriale) fino alle zone industriali dell’Abruzzo.

Sarebbe una svolta per l’economia delle aree interne che la Fresilia attraversa e per evitare l’isolamento dei borghi che pian piano stanno scomparendo: Molise, Duronia, Bagnoli del Trigno (la ‘perla’ del Molise), Torella del Sannio, Casalciprano. Piccoli paesi che offrono storia e cultura, che potrebbero attirare gli amanti del turismo ‘lento’ (lo “slow travel”, secondo un termine inglese in voga ora) e che si stanno ‘spegnendo’. Così come rischiano di scomparire le ditte artigianali, commerciali e industriali che stanno cercando di resistere. “I disagi sono tanti, abbiamo perso tanti clienti a causa delle condizioni in cui versano le strade e in particolare per il mancato completamento della Fresilia, che è un’arteria che interessa non solo i titolari delle attività che si trovano in questa zona, ma anche tanti comuni”, ci racconta il signor Liborio che con la moglie e con il figlio Francesco ha una piccola attività commerciale nell’area di Molise. Qui attualmente c’è una ventina di attività, mentre “in paese sono rimasti solo gli anziani”, aggiunge la signora.

A pochi chilometri di distanza c’è Frosolone, il paese dei coltelli e centro che annovera una piccola area industriale. Qui sorge, ad esempio, la Di Iorio spa, stabilimento nato alla fine dell’Ottocento per la produzione di bevande gassate e acqua minerale. C’era anche un noto locale molto in voga tra i più giovani, il Queen Valley, che ha chiuso definitivamente.

Fresilia

La provinciale 59, la Fresilia appunto, è entrata nell’elenco delle opere incompiute della nostra regione per via del mancato completamento del terzo lotto. Si tratta di un breve tratto da costruire, pochi chilometri che dalla Madonna del Piano conducono alla Trignina in direzione Sprondasino passando per Civitanova del Sannio. La Provincia di Isernia ha approvato il progetto definitivo che prevede la realizzazione di un tratto di 7,8 chilometri. Ci sarebbero anche i finanziamenti, 40 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 che, ha ricordato qualche giorno fa, l’ex governatore e attuale consigliere regionale Michele Iorio sono stati riprogrammati proprio a favore della Fresilia. Cosa è successo? L’infrastruttura si è ‘incagliata’ a causa dei vincoli ambientali e paesaggistici: i primi posti dal Ministero (per costruire il tratto tra Duronia e Bagnoli del Trigno), i secondi dalla Regione Molise. E proprio tali vincoli potrebbero ‘far saltare’ l’opera, ossia indurre la Regione Molise a dirottare i soldi da un’altra parte, nonostante il progetto definitivo approvato dalla Provincia di Isernia (soggetto attuatore e competente sulla Fresilia, che è una strada provinciale). La determina risale a gennaio 2021. In pratica, è passato un anno senza che succedesse nulla.

Fresilia Mappa foto sito comune di Frosolone

Non si farà in tempo ad appaltare l’opera entro il prossimo 31 dicembre 2022 (data stabilita per legge, ndr) e si rischia di perdere il finanziamento“, osserva Nicola Messere, ex sindaco di Molise e attuale esponente del Partito democratico. E’ stato proprio lui a riaccendere i riflettori sul completamento di un’infrastruttura strategica per il Medio Molise e ha smosso le acque organizzando lo scorso 22 gennaio un presidio al quale hanno partecipato quasi tutti i sindaci dei paesi collegati dalla sp 59. “Non ci interessa lo scaricabarile tra Provincia di Isernia (competente sulla Fresilia, ndr) e la Regione Molise, si rischia solo di penalizzare questa zona in un momento in cui lo stesso Pnrr ha previsto risorse per le aree interne“. Del resto, nel Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono stati stanziati 300 milioni per migliorare la viabilità delle aree interne del Paese proprio perchè, in assenza di servizi di trasporto pubblico, le strade sono l’unica possibilità per raggiungere il luogo di lavoro, la scuola, gli ospedali.

Ieri pomeriggio i sindaci del Medio Molise interessati dal completamento della Fresilia hanno incontrato anche il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci. L’obiettivo è scongiurare che la Regione Molise decida di impiegare in un altro modo i 40 milioni stanziati per la sp 59. Si saprà qualcosa in più anche oggi (8 febbraio), quando in Consiglio regionale saranno illustrate le due mozioni – una del Movimento 5 Stelle, l’altra di Michele Iorio – presentate per chiedere al presidente Donato Toma di fare chiarezza sul futuro della strada.

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