Gabbie sporche, cani tra gli escrementi e il cibo lasciato per terra invece che nelle apposite ciotole. Ecco come i volontari del Nucleo operativo Ente Tutela Animali Ambiente (N.O.E.T.A.A.) hanno trovato oggi (domenica 23 gennaio) il canile di Santo Stefano e hanno scattato le foto che vi mostriamo in questo articolo.
Immagini che testimoniano le condizioni del rifugio municipale gestito dalla ditta Segestma, la stessa che se ne occupa da sette anni e che circa quindici giorni fa ha vinto di nuovo l’appalto indetto dall’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Gravina. Con un contratto da 900mila euro, la società si occuperà del rifugio municipale per i prossimi quattro anni.
Intanto questa mattina, quando sono arrivati i rappresentanti del N.O.E.T.A.A., le condizioni igienico-sanitarie di alcune gabbie erano disastrose. “Il mangime era mescolato alle feci, le fogne otturate, le porte delle gabbie divelte“, riferisce Giancarlo Calvanese, responsabile provinciale del Nucleo nato a tutela degli animali, che da tempo sta svolgendo una battaglia a tutela degli sfortunati animali ospiti della struttura comunale. “Le condizioni igieniche di molte gabbie erano al limite della praticabilità sia per i cani che per i volontari”.
“Questa struttura cade a pezzi”, sottolinea ancora. Eppure negli anni sono stati spesi fior di soldi pubblici per la gestione del canile di Santo Stefano. L’esponente del N.O.E.T.A.A., oltre a sollecitare interventi da parte del Comune di Campobasso e dell’Asrem, denuncia al tempo stesso “l’assenza di controlli da parte del servizio veterinario pubblico in una struttura che – lo ricordo – non ha un’autorizzazione sanitaria. Questa è l’ennesima denuncia rimasta inascoltata lanciata dal Nucleo Operativo Tutela Animali ed Ambente di Campobasso. Un orrore nonostante un gettito annuale di 290mila euro attualmente assegnati dall’amministrazione comunale guidata da Gravina alla ditta che gestisce il canile”.
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