Nero su bianco

Narcos colombiani, terroristi e riciclaggio da tutto il mondo: il giornalista Mancinone toglie il velo al Molise criminale

È uscito da poco il libro che ripercorre anni di cronaca nera e giudiziaria di una regione silenziosa ma dove anche la criminalità organizzata fa affari e illustri personaggi pericolosi hanno trovato accoglienza

C’è la storia tristemente nota del delitto di Ferrazzano e gli intrighi del riciclaggio di denaro sporco fra Isernia, Londra e Bogotà. E soprattutto tanta, tantissima droga che viaggia dal Sudamerica in tutta Europa con importanti snodi nella nostra regione. È la storia del ‘Molise criminale’ (Rubbettino Editore), il libro del giornalista Giovanni Mancinone in vendita da qualche mese e già presentato in occasioni pubbliche a Campobasso, Termoli e Guglionesi.

Ex volto noto del Tg3 regionale, dopo una carriera passata in Rai Mancinone ha scelto di dedicarsi alla scrittura. L’ha fatto per raccontare tante di quelle storie che lui ha vissuto in prima linea, da cronista di nera e di giudiziaria.

Il testo spazia in un arco temporale di diversi decenni fra crimini efferati che hanno riempito le pagine dei giornali per mesi e storie semisconosciute ma non meno importanti. Buona parte del libro è dedicata all’indagine dell’ispettore di Polizia Mario Luzzi e delle Procure di Campobasso e Reggio Calabria sul narcotrafficante italo-colombiano Salvatore Mancuso Gomez.

Giovanni mancinone

Dal piccolo Molise infatti vengono fuori sorprese eclatanti, come gli affari della criminalità organizzata nel campo dell’energia rinnovabile o dei rifiuti. Ci sono poi episodi del passato e personaggi di spicco come Johnny Di Stefano, ex presidente del Campobasso, oppure dell’assassino Angelo Izzo.

Ci sono i nomi degli ex terroristi delle Brigate Rosse, cresciuti in piccoli paesi di provincia e oggi rifugiati in Francia. C’è la ricostruzione della rete di collaboratori di giustizia e confinati che il Molise ha ospitato negli ultimi 40 anni, a cominciare dal più famoso di tutti, l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino. Un capitolo è dedicato poi alla questione mai risolta dei fusti tossici di Castelmauro del fisico nucleare Quintino De Notariis.

Storie da leggere per conoscere e capire, per saper individuare i pericoli che anche un territorio poco conosciuto come il nostro nasconde.

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