Campobasso

1984-2021: la Nuova Pallavolo simbolo della città. “In palestra con l’entusiasmo del primo giorno”

In una serata del settembre di 37 anni fa veniva fondata la società che ha cresciuto tre generazioni di aspiranti pallavolisti nel segno di Lucia de Soccio e Raffaele di Cesare.

37 anni di attività. Tre generazioni di pallavolisti in erba cresciuti a suon di schiacciate, alzate e muri. Un amore per lo sport che va oltre la passione e diventa simbiosi con la vita stessa. La Nuova Pallavolo Campobasso rappresenta da quasi quattro decenni un punto di riferimento fondamentale per chi voglia fare pratica sportiva nel capoluogo, nel solco di quella tradizione inaugurata nel settembre del 1984 e ancora viva grazie agli storici fondatori e titolari.

Parliamo naturalmente di Lucia de Soccio e Raffaele di Cesare, due colonne della pallavolo molisana – oltre che moglie e marito – capaci di avvicinare ragazze e ragazzi alla palestra, alle reti, a quel pallone bianco e duro che col tempo per molti è diventato uno dei migliori ‘amici’. E le figlie Paola e Antonella non potevano che ereditare questa passione. Per essere precisi, come spiegano dalla Nuova Pallavolo, quella sera di settembre di 37 anni fa “Lucia de Soccio, Raffaele di Cesare, Enzo de Soccio e un’altra piccola cerchia di appassionati, fondarono la Nuova Pallavolo Campobasso”.

Ed ecco il primo segno riconoscibile e ormai inconfondibile: “Enzo tra una chiacchiera e l’altra buttò giù lo schizzo di un cagnolino giocoso e fedele, che schiacciava con un orecchio”. In questi anni l’immagine è cambiata, “si è evoluta con noi, da un prezioso disegno fatto a mano ad un restyling elaborato e coordinato da Dalila Palazzo, degno di un momento di un momento di rinascita e ripartenza”.

E così, da un cane stilizzato che fa punto sotto rete, ecco il nuovissimo logo con un cagnolino sorridente, sempre dopo una schiacciata: “La nostra mascotte è stata mantenuta nel messaggio ma ringiovanita nello stile, gli piace sempre schiacciare con le orecchie sfoggiando un simpatico sorriso, lo stesso sorriso che compare sul volto dei nostri tesserati di ieri quando ricordano le sfide passate con il cagnolino cucito sul cuore e di oggi quando provano l’emozione di vedere la palla schiacciata oltre la rete per la prima volta”.

Nuova Pallavolo

Diciamo pure che la Nuova Pallavolo è stata sempre al passo con i tempi, ma riuscendo a ‘dettare’ regole, stili di vita, anche mode. “Da quella sera – spiegano dal club – tante cose sono cambiate. Abbiamo cambiato sedi, abbiamo visto l’evoluzione dei campi, dei palloni, delle regole, delle metodologie, abbiamo attraversato, non sempre indenni, le mode”.

Ecco, le mode e l’abbigliamento da volley: “Siamo passati dalle maglie larghe di lana ai body in stile nazionale cubana anni ‘90, dalle scarpette rigorosamente bianche (e quella che le sfoderava colorate aveva coraggio da vendere) alle scarpette che più sono colorate più “fanno giocatore”, dalle videocassette per studiare l’avversario che venivano spedite da una squadra all’altra (ci è capitato anche di ricevere “il pacco”), alle dirette Facebook… e (sembra) siamo sopravvissuti anche ad una pandemia”.

Il biancoazzurro, altro segno distintivo. “Tante altre cose per fortuna non sono cambiate, ogni giorno Lucia e Raffaele, insieme ai loro colleghi che seppur negli anni si sono avvicendati, hanno tutti vestito la maglia bianco-azzurra per molto tempo segno di stabilità, serietà e fiducia, sono in palestra con l’entusiasmo del primo giorno. Come facciano non si sa… prima o poi ci sveleranno il loro segreto. Forse…”.    fds

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