Dopo quella segnalazione ai numeri di emergenza da parte di un cittadino, la foto del cobra che – a suo dire – aveva scattato mentre il serpente s’infilava in un anfratto di via Delle Scienze a Sant’Agapito; è subito scattato l’allarme.
Per oltre 24 ore sul posto c’è stato un andirivieni di Vigili del fuoco, associazioni ambientaliste, carabinieri forestali per capire cosa era realmente accaduto e trovare, eventualmente, il serpente il cui presunto avvistamento ha creato allarme tanto da indurre il sindaco di Sant’Agapito ad invitare i suoi concittadini a prestare attenzione.
Questa mattina sul posto sono arrivati anche i carabinieri del Cites, reparto specializzato nel contrasto al commercio illegale di specie animali e vegetali in via di estinzione. I militari hanno eseguito un sopralluogo al termine del quale non hanno rilevato alcun segno riconducibile alla presenza di un cobra nella zona.
Cosa è accaduto allora? La prima ricostruzione eseguita dagli investigatori racconta che intanto la riproduzione fotografica del serpente risale a maggio scorso. Il cittadino che ieri ha chiamato il 115 lo avrebbe fatto su suggerimento di un amico al quale aveva fatto vedere la foto scattata due mesi prima e questi gli avrebbe consigliato di farlo presente alle forze dell’ordine.
I carabinieri hanno sottolineato una serie di aspetti emersi dalla fotografia che non coincidono con la presenza del cobra segnalata dal cittadino.
Ecco cosa non convince i carabinieri: questo tipo di serpente è particolarmente veloce e nel fotogramma se fosse stato realmente in fuga, la scena sarebbe certamente sfocata.
La parte del corpo prima della testa è allargata ed un comportamento simile, questi rettili, lo assumono in fase di attacco e non in fase di fuga.
Se poi si ingrandisce l’immagine fino ad inquadrare la bocca, si nota chiaramente che questa è aperta; i serpenti invece quando fuggono hanno la bocca chiusa.
Dubbi anche sulla colorazione del rettile che è bianco. Anche se in cattività esistono morfo-tipi diversi quindi anche molto chiari, ma il serpente dell’immagine ha una macchia verde sul dorso che non raffigura alcuna orma geometrica particolare, sembra quindi quasi un imbrattamento.
E ancora gli occhi. In un cobra bianco questi risaltano in modo particolare. Se nel caso specifico si ingrandisce la foto, si nota che l’occhio del serpente è nient’altro che una piccola macchiolina nera.
Al momento, gli inquirenti che hanno ascoltato il segnalatore, ipotizzano che questi abbia avuto una percezione distorta della realtà. E che probabilmente quello fotografato non era altro che un giocattolo.
Comunque sulla vicenda continuano le attività di indagine del reparto specializzato dell’Arma finalizzate anche a verificare l’ipotesi di sussistenza del reato di procurato allarme che punisce con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516 colui che suscita allarme presso l’autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, per pericoli inesistenti.
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