Larino

Dimesso da Malattie Infettive, detenuto muore 2 ore dopo in carcere: disposta l’autopsia

L'uomo aveva 58 anni ed era originario dell'Albania. Il Sindacato Polizia Penitenziaria torna a chiedere vaccini per detenuti e agenti: "Ma non quello di AstraZeneca"

Era stato dimesso nella tarda mattinata di ieri 11 febbraio dal reparto di Malattie infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Ma dopo un paio d’ore, appena rientrato nel carcere di Larino, è morto.

Una prima diagnosi parla di arresto cardiocircolatorio, ma per far luce sulle cause del decesso di un detenuto 58enne del Penitenziario di Larino è stata disposta l’autopsia. Si cercherà quindi di chiarire le effettive condizioni di salute dell’uomo, albanese residente in Italia da tempo, al momento delle dimissioni dall’ospedale dove era stato assistito per infezione da Covid-19.

Il caso riporta alla luce le condizioni dei detenuti del carcere di Larino dove già in autunno era scoppiato un grosso focolaio con decine di contagi. Purtroppo nelle ultime settimane ci sono stati nuovi casi all’interno della Casa circondariale frentana con circa 15 persone risultate positive al Sars-Cov2.

Sulla vicenda è intervenuto Aldo di Giacomo. L’esponente del Sindacato Polizia Penitenziaria ha puntato i riflettori sul caso del 58enne deceduto e ha chiesto nuovamente che ai detenuti e agli agenti penitenziari venga somministrato uno dei due vaccini precedentemente autorizzati dall’Aifa, vale a dire Pfizer o Moderna e non quello di AstraZeneca.

Di Giacomo contesta infatti la decisione del Governo di far somministrare ai detenuti, ma anche alle forze dell’ordine e agli insegnanti, il vaccino AstraZeneca che al momento sembra essere meno efficace per persone che hanno superato i 55 anni d’età e con patologie accertate. Dubbi che sono legati anche all’efficacia contro le varianti del virus che stanno emergendo negli ultimi mesi anche se al momento anche il terzo vaccino approvato in Italia è considerato affidabile e sicuro contro la variante inglese del virus.

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