L'intervista

“Il contagio cresce ma non è esponenziale, però troppa gente in giro”. Al Vietri gli anziani delle case di riposo: “Sono i più vulnerabili”

Oreste Florenzano, il direttore generale Asrem, fa una valutazione sull'andamento epidemiologico del Covid19 in Molise e ribadisce l'importanza di non abbassare la guardia. "Crescono i contagi, ma crescono anche i tamponi. Nessuno però deve sentirsi al sicuro". I numeri aggiornati delle ultime assunzioni di personale extra negli ospedali e l'ufficializzazione della riapertura del Vietri di Larino. "Un'ala separata dalla rsa ospiterà gli anziani delle case di riposo con tampone negativo".

Direttore Florenzano, questa mattina altri 7 casi positivi al Covid-19 in Molise. Il numero complessivo dei contagiati è arrivato a 174. Come dobbiamo interpretare questo dato?

“Mi sento di fare una valutazione. Noi stiamo incrementando moltissimo i tamponi e difatti siamo arrivati a 1362. Ne stiamo facendo un numero rilevante e stiamo riscontrando un incremento dei casi positivi, ma questo dato deve essere inquadrato alla luce di un fatto importante. Non c’è un aumento esponenziale, non registriamo un moltiplicatore ogni giorno ma più o meno restiamo standard come reperimento dei nuovi casi. E consideri che questi tamponi li stiamo facendo mirati, a contatti stretti di casi positivi, ed è quindi normale riscontrare ulteriori positività perché si tratta di soggetti con alta probabilità di aver contratto il virus. Quindi vero che il dato si sta incrementando, ma vero anche che non si sta incrementando in maniera esponenziale”.

 

Quali sono le situazioni più preoccupanti?

“Sicuramente quella delle case di riposo, e questo è vero già da un po’ di tempo. Ora abbiamo un problema ad Agnone che stiamo affrontando (ieri è stato trovato positivo un anziano ospite di una casa di riposo, ndr) dopo quello di Cercemaggiore che però è in via di soluzione. Faccio un esempio: in altre regioni hanno fatto operazioni su case di riposo con 100 vecchietti e hanno trovato il 50% di positivi. Qui in Molise fortunatamente non è successo e dobbiamo evitare che succeda. Tanto più che di case di riposo ne abbiamo tante, una sessantina circa con 1800 ospiti circa. Quello degli anziani al momento è il nostro target privilegiato, ancora più di prima”.

 

C’è un rischio di contagio più elevato e diffuso all’interno di queste strutture?

“Diciamo che non mi sento totalmente sereno. La guardia la dobbiamo tenere molto alta, e bisogna seguire molto molto da vicino l’andamento epidemiologico”.

 

E’ vero che gli ospiti delle case di riposo saranno trasferiti al Vietri di Larino?

“Nella nostra programmazione l’ospedale di Larino serve ad avere una valvola di sfogo importante qualora la situazione negli ospedali dovesse andare in sofferenza. Per la verità a Larino stanno già arrivando, in queste ore, i pazienti della casa di riposo di Cercemaggiore già trovati negativi al tampone. Saranno sistemati in un’ala dell’ospedale Vietri completamente separata, con un percorso diverso rispetto a quello della residenza per anziani che già è attiva al Vietri”.

 

 

In queste ore lei ha espresso preoccupazione per eventuali violazioni delle misure restrittive. Ritiene che ci sia il rischio di allentare la guardia?

“Questo è l’altro timore che ho, perché vedo a volte troppa gente che cammina per strada e questo crea qualche preoccupazione. Io sono a Campobasso, registro in alcune ore e situazioni un movimento di persone eccessivo, e mi preoccupa perché a Campobasso i casi sono abbastanza numerosi, come abbiamo anche relazionato. Capisco che la durata delle restrizioni possa indurre qualcuno a ritenere di poter cambiare i comportamenti, però è molto molto importante che ciò non avvenga”.

 

Sono 28 al momento i comuni molisani che hanno casi di contagio conclamati. Ritiene che negli altri ci sia un oggettivo rischio di abbassare la guardia sentendosi al sicuro?

“Le zone rosse sicuramente danno un segnale più forte per bloccare il contagio. Ma è importante chiarire che noi i tamponi non li facciamo soltanto nei comuni dove abbiamo accertato i casi, ma li effettuiamo su tutto il territorio regionale. Abbiamo predisposto una squadra che gira e va a fare i tamponi. Sarebbe un errore rilassarsi, abbassare il livello dell’attenzione, da parte dei cittadini. Lo dico invitando a non andare nel panico, ma è bene sapere che la circostanza che nel Comune in cui uno vive non ci siano casi positivi non deve far pensare che non ci sia necessità di adottare tutte le misure”.

 

Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime due o tre settimane?

“I casi si stanno incrementando e questo è un dato, i numeri continuano a crescere e al momento li gestiamo perché se si vedono i tassi di occupazione sia di malattie infettive che di terapia intensiva si capisce che stiamo riuscendo a tenere sotto controllo e ricoveri. C’è ancora capacità di ricoveri, ma è chiaro che bisogna fare il possibile per evitare nuovi contagi il più possibile. Detto questo, ribadisco che noi ci siamo attrezzati per tempo sia con i posti letto che con l’assunzione di personale”.

Oreste Florenzano asrem

Sta continuando il reperimento di medici e infermieri di rinforzo negli ospedali molisani?

“Assolutamente sì e anzi il dato aggiornato a oggi 3 aprile è questo. 16 infermieri assunti, 10 oss e 9 medici fino a questo momento che hanno già preso servizio, ma stasera assumeremo altri 10 infermieri. La forza lavoro ci garantisce un minimo di turnover e ci aiuta a gestire gli ulteriori spazi che abbiamo adibito e attivato, come il quinto piano dell’ospedale Cardarelli come reparto di malattie infettive”.

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