Raccolte fondi sul web

Ospedali al collasso, la gente non resta a guardare: donazioni on line per aiutare medici e reparti

In poche ore sul web tre iniziative di raccolta fondi collettiva per aiutare i reparti di Terapia intensiva e riaprire il San Timoteo. Per il nosocomio di Larino invece, nonostante la richiesta formale di una trentina di sindaci, nessuna risposta dai vertici Asrem e della Regione

Mentre la sanità pubblica boccheggia e gli ospedali sono in forte difficoltà a causa del coronavirus e di anni di tagli ai servizi e ai reparti, la gente inizia a mobilitarsi per dare una mano e raccogliere fondi a favore dei reparti che oggi hanno maggiormente bisogno di aiuto per fronteggiare l'emergenza dovuta al Covid 19.

Per questo nelle ultime ore sono state lanciate numerose raccolte fondi on-line tramite la piattaforma gofundme.com. La prima in ordine di tempo, fra le tante, s'intitola ‘Rafforziamo la terapia intensiva di Campobasso’.

È stata creata da due ragazze, Valeria Marchetti e Alessandra Tranchetti. Grazie alla loro iniziativa sono stati donati oltre 9mila euro da circa 450 persone con l'obiettivo di rafforzare la terapia intensiva. Tuttavia viene specificato sulla pagina on-line di raccolta fondi collettiva che le organizzatrici “non sono ancora in contatto con l'ospedale Cardarelli per motivi burocratici” ma hanno “attivato contatti con gli organi competenti per la raccolta delle donazioni”. Obiettivo finale 10mila euro, ormai quasi raggiunto.

Tenda triage Cardarelli protezione civile

C'è poi #miprendocuradell'Asrem, lanciata da Calciocavallo Fc Molise-Milano e Banda della Masciona. Alla luce dell'emergenza sanitaria che ha coinvolto l'Italia e, di conseguenza, anche la Regione Molise, abbiamo deciso di attivarci per supportare il sistema sanitario Molisano. I fondi raccolti saranno donati a favore dell'Azienda sanitaria regionale del Molise" si legge nella presentazione. L'obiettivo è di quelli significativi: 100mila euro e in poche ore gli ideatori sono già a quota 10mila.

Infine c'è la raccolta fondi bene più territoriale lanciata da Antonello Barone e denominata con l'hashtag #IoamoilSanTimoteo. L'obiettivo della raccolta fondi è ambizioso ed è quello di raccogliere ben 30mila euro.

Riaprire il prima possibile l’ospedale San Timoteo è fondamentale per affrontare l’emergenza del Coronavirus e garantire il diritto alla salute a tutti i malati del Basso Molise. Una piccola donazione per acquistare strumenti utili alla terapia intensiva può essere un grande gesto di solidarietà. Un segno di vicinanza ai medici e a tutti gli operatori sanitari che saranno chiamati ad affrontare giorni difficili. Dona quel che puoi. Tutti insieme possiamo farcela” spiega l’organizzatore.

Il primo obiettivo sarà quello di spingere per la riapertura immediata dell'ospedale San Timoteo e quindi acquistare strumenti utili alla terapia intensiva. L'ideatore di quest'ultima raccolta fondi è già in contatto con i medici del nosocomio di Termoli.

Dopo poche ore dal lancio dell’iniziativa, la pagina ha avuto il sostegno di alcuni importanti personaggi pubblici, come ad esempio il giornalista parlamentare del Quotidiano Nazionale Ettore Maria Colombo, originario proprio di Termoli, che con un tweet ha dato alla raccolta fondi una vasta eco nazionale. Oltre a lui, si sono uniti anche Stefano Cappellini di Repubblica, e il deputato Filippo Sensi, inventore di #iorestoacasa e lo chef 3 stelle Michelin Niko Romito rilanciando l'iniziativa.

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Ma mentre da un lato la buona volontà e l'iniziativa dei comuni cittadini è da elogiare (sebbene non c'è certezza che tutte queste iniziative abbiano il reale interesse di aiutare la sanità), dall'altro lato i vertici regionali e quelli dell'azienda sanitaria del Molise sembrano fare orecchie da mercante davanti alle pressanti richieste che arrivano da più parti per riaprire immediatamente l'ospedale Vietri di Larino che sarebbe oggi una boccata di ossigeno forse decisiva per una sanità collassata e che vede un territorio come quello del basso Molise, con un bacino di circa 120mila persone, senza un presidio ospedaliero da una settimana.

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Nonostante siano oltre 30 i sindaci che hanno inoltrato ai vertici della regione Molise, della Asrem e persino alla prefettura di Campobasso una formale richiesta per riaprire l'ospedale Vietri di Larino, nessuna risposta dalle istituzioni è stata loro recapitata. La lettera firmata dal sindaco di Larino Pino Puchetti e insieme a lui da almeno altri 30 suoi colleghi della zona della costa, dell’area fortorina, dell’area trignina e anche dell’entroterra, non sembra aver sortito alcun effetto.

Quel che lascia veramente basiti è la mancanza di sensibilità istituzionale nel non degnare di risposta rappresentanti delle istituzioni e indirettamente tutti i cittadini da loro rappresentati.

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