Lotta ai furbetti

Truffe, lavoro fittizio, caporalato: pugno di ferro dell’Inps. C’è l’accordo con le Procure

Stipulato un protocollo che sancisce la collaborazione fra Inps e Procure della Repubblica presso la corte di Appello e presso i tribunali di Campobasso, Isernia e Larino sulla collaborazione in materia di attività ispettiva

E’ stato stipulato un accordo di collaborazione fra Inps e Procure della Repubblica presso la Corte di Appello di Campobasso e presso i Tribunali di Campobasso, Isernia e Larino sulla collaborazione in materia di attività ispettiva, nella considerazione socio-istituzionale del ruolo svolto dal corpo ispettivo a livello territoriale, in rapporto alle loro strette connessioni col presidio della legalità.

Nel loro nuovo ruolo di polizia giudiziaria, gli ispettori Inps affrontano dimensioni operative e prassi caratterizzate da forti profili di responsabilità ed esposizione istituzionale, nella consapevolezza generale circa la strategicità delle entrate dell’Istituto, riconosciuto come luogo istituzionale centrale del Welfare italiano.

Per accompagnare questo processo di evoluzione del ruolo, la Procura della Repubblica presso la Corte di Appello del Molise ha inteso porsi in ascolto del corpo ispettivo dell’Istituto, ricercando la modalità più efficiente di valorizzazione delle sue modalità operative, anche dal punto di vista dell’azione propria delle Procure.

I punti qualificanti dell’accordo sono i seguenti: coinvolgimento di tutte le Procure presenti sul territorio Regionale, attraverso una regia della Procura Generale presso la Corte di Appello di Campobasso; focus specifico sulle truffe, lavoro fittizio, caporalato; sviluppo di una condotta uniforme e condivisa per l’accertamento e la comunicazione delle ipotesi di reato; possibile utilizzo sperimentale, nella gestione delle comunicazioni, anche della piattaforma informatica del Ministero della Giustizia; gestione diretta della notizia di reato da parte del Procuratore della Repubblica territorialmente competente, con eventuale “coassegnazione”, nel rispetto del canale dedicato e governato dall’accordo; in tal modo si viene a determinare un’attenzione e una cura specifiche per le evidenze provenienti dall’Istituto; previsione, in relazione alle nuove competenze attribuite ai funzionari di vigilanza Inps, di un’attività formativa e di aggiornamento costante e personalizzata da parte delle magistrature inquirenti.

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