Il collasso del trasporto pubblico

Disabili sui bus extraurbani, arriva la doccia fredda: tessere gratuite non più valide. Nuovo sciopero

Le tessere di libera circolazione non saranno più valide da oggi per gli autobus extraurbani. La decisione shock proviene dai due consorzi che riuniscono le 29 aziende che effettuano il trasporto extraurbano molisano. Indetto un nuovo sciopero degli autoferrotranvieri per il 16 dicembre

Da oggi, 11 dicembre, i diversamente abili saranno costretti a pagare per viaggiare sugli autobus che fanno servizio extraurbano. Le tessere di libera circolazione sulle autolinee del Trasporto pubblico locale molisano? Carta straccia.

La decisione arriva come una doccia fredda sebbene i preamboli già c’erano. Ed è una delle ‘azioni’ forti che i due consorzi che riuniscono 29 ditte del Tpl molisano (Co.tr.a.m. e Consorzio stabile mobilità Molise) mettono in campo per protestare contro la politica regionale che, a loro dire, non ha preso in considerazione tutte le loro rivendicazioni. Precisiamo, a scanso di equivoci, che ciò riguarda il trasporto extraurbano e non quello urbano. In pratica sulle circolari cittadine le tessere saranno considerate valide.

In più, per lunedì 16 dicembre, è stato indetto il terzo sciopero della categoria degli autoferrotranvieri molisani. Una situazione che già vi avevamo descritto come prossima al collasso e di cui sono ormai tanti gli antefatti.

Ricorderete la questione delle tessere di libera circolazione ‘temporaneamente’ bloccate dalla Gtm. Si sollevò un coro di polemiche non solo verso la Regione – e in quel caso anche il Comune di Termoli – ma anche verso l’azienda che, a parere di molti, giocò sulla pelle dei più deboli, i diversamente abili cui è garantito dalla legge il trasporto gratuito. Si arrivò poi ad una soluzione dopo due settimane di stop (dal 1 al 15 settembre) ma anche in quel caso più che un ripristino totale sembrava una tregua, non già la fine della guerra.

Oggi la notizia che riguarda il trasporto extracittadino e che riguarda tutte e 29 le aziende che garantiscono il relativo servizio: le tessere di libera circolazione non sono più valide. Ciò significa che un disabile che vorrà spostarsi, ad esempio, da Termoli a Campobasso puta caso per una visita medica, dovrà pagare il biglietto come tutti gli altri.

Intanto pochi giorni fa le sigle sindacali della categoria di autoferrotranvieri avevano annunciato il nuovo stop di 24 ore del servizio per il prossimo 16 dicembre. Uno sciopero che segue quelli del 25 ottobre (di sole 4 ore) e dell’intera giornata del 19 novembre.

Lunedì 16 dunque prendere l’autobus urbano o extraurbano sarà un’odissea. Saranno assicurate soltanto le fasce di garanzia: al mattino dalle 5.17 alle 8.17 e nel pomeriggio dalle 13 alle 16 per quanto riguarda il servizio urbano; dalle 5 alle 8.30 e dalle 13 alle 15.30 invece per quanto riguarda il servizio extraurbano.

Duri i sindacati che parlano di sfruttamento del personale e di servizi intollerabili per i cittadini: “Nonostante siano state ormai da tutti acclarate sia le pessime condizioni in cui versa il trasporto pubblico locale che le altrettante pessime condizioni retributive e normative riservate al personale che garantisce il servizio, non si avvertano dalla politica regionale quei provvedimenti concreti ed immediati in grado di arrestare una situazione diventata davvero insostenibile”.

Prima dello sciopero i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl hanno organizzato un presidio di lavoratori, che sosteranno dalle 9 alle 13 davanti alla Prefettura “allo scopo di denunciare ancora una volta una situazione insostenibile per la quale si chiederà alla stessa Istituzione Prefettizia di pretendere dalle stesse aziende e dalla Regione il rispetto delle normative, degli accordi e delle regolamentazioni di settore che evidentemente non può essere richiesto alle sole forze sociali”.

E prima ancora dello sciopero e del presidio si terrà un’assemblea dei lavoratori domenica 15 a partire dalle ore 9 presso il Dopolavoro ferroviario di Campobasso. “E questa volta i lavoratori non saranno soli a scambiarsi opinioni e a parlare dei tanti disservizi del trasporto pubblico locale molisano. Ci saranno infatti gli studenti dell’Uds che soltanto fino a pochi giorni fa hanno espresso pubblicamente il loro disagio rispetto ad una mobilità che non funziona e che non soddisfa le loro esigenze. E a confrontarsi con i lavoratori ci saranno anche i consumatori e gli utenti che in materia di trasporto collettivo condividono quotidianamente il disagio che stiamo da tempo denunciando e per il quale avrebbero il diritto da cittadini che pagano le tasse, di essere trattati al pari di coloro che risiedono in  altre regioni”.

L’avevano preannunciato: “Se le cose resteranno così saremo costretti a gettare la spugna”. La profezia sembra si stia avverando.

*riproduzione riservata

 

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