Giustizia sportiva

Calcio violento anche fra le donne: allenatore manda arbitro all’ospedale e becca 4 anni di squalifica

Accade nel corso di una gara del campionato di calcio a 5 femminile tra il Mirabello e il Montenero. L’allenatore Ascanio Di Gennaro, a seguito di un’espulsione decisa dal direttore di gara nei suoi confronti, reagisce molto male “colpendo l’arbitro tre volte alla gamba sinistra e alla mano destra”, come recita il comunicato del giudice sportivo. Match sospeso e intervento dei Carabinieri. Il referto medico parla di “dieci giorni di prognosi per un trauma distorsivo alla mano destra, contusione all’anca sinistra e contusioni multiple”.

Quattro anni di squalifica. È questa la dura sentenza emessa giovedì sera, 14 novembre, dal giudice sportivo nei confronti di un allenatore di una squadra femminile di calcio a 5. Il motivo? Aggressione all’arbitro a seguito dell’espulsione decisa proprio nei confronti del mister del Calcio Montenero, Ascanio Di Gennaro. Il referto medico parla chiaro: “Dieci giorni di prognosi per un trauma distorsivo alla mano destra, contusione all’anca sinistra e contusioni multiple”. Per la precisione, è stato squalificato fino al 30 giugno del 2023. Alla società Calcio Montenero è stata data la punizione della sconfitta a tavolino.

I fatti. Lo scorso 8 novembre si stava giocando la gara tra il Mirabello e il Montenero, come detto valevole per il campionato di calcio a 5 femminile. Al 26’ del primo tempo, come riportato nel referto arbitrale e nel relativo supplemento, sul risultato di 1-2 l’arbitro estrae il cartellino rosso nei confronti dell’allenatore del Montenero, “perché entra sul terreno di gioco senza autorizzazione e rivolge frasi irriguardose all’indirizzo dell’arbitro”. Nulla lascia presagire la reazione che di lì a poco si sarebbe concretizzata.

Infatti, qualche secondo dopo l’espulsione l’allenatore “all’improvviso torna indietro, si avvicina minacciosamente all’arbitro e lo colpisce per tre volte alla gamba sinistra e alla mano destra, provocando forte dolore, gonfiore e rossore”. Così recita testualmente il referto.

Un episodio increscioso che provoca l’intervento dei dirigenti del Mirabello che “portano a fatica Di Gennaro negli spogliatoi”. Ma a quel punto l’arbitro non è più nelle condizioni psico-fisiche per continuare a dirigere l’incontro e lo sospende definitivamente. Al rientro dal campo, il direttore di gara, secondo quanto ricostruito nel referto, “incrocia di nuovo l’allenatore del Montenero che gli urla una frase minacciosa”.

In quel momento la dirigenza locale decide di chiamare i Carabinieri che permettono l’uscita dall’impianto sportivo senza ulteriori problemi dell’arbitro. Che raggiunge subito il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso per le cure del caso, “in preda ad un forte stato di agitazione e di forte dolore alla gamba sinistra ed alla mano destra”.

E la diagnosi è quella descritta in precedenza, con “trauma distorsivo alla mano destra, contusione all’anca sinistra e contusioni multiple, con prognosi di dieci giorni clinici, come da certificato medico allegato al referto”. Il giudice sportivo parla di “condotta violenta tenuta dall’allenatore Di Gennaro nei confronti dell’arbitro e di atto intenzionale, diretto a produrre una lesione personale e che si è concretizzato in una azione impetuosa ed incontrollata, connotata da una volontaria aggressività”.

Per tutti questi motivi, si decide di infliggere alla società Calcio Montenero la punizione della perdita della gara con il punteggio di 0-6 e di squalificare l’allenatore Ascanio Di Gennaro (Calcio Montenero) fino a tutto il 30 Giugno 2023.

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