“Nessuna violenza sessuale, i rapporti sono stati consenzienti e avevamo firmato anche un contratto di prestazione”. E’ questa in sintesi la versione dell’uomo sul quale – venuta meno l’accusa di violenza sessuale – pesa però quella di stalking aggravato. Reato del quale sarà chiamato a rispondere davanti al Gup il prossimo ottobre.
Un ricatto nato sulle ceneri di un tradimento compiuto dalla giovane vittima di questa brutta storia: una ragazza di soli 25 anni che, sposata, aveva tenuto una relazione extraconiugale della quale il presunto persecutore era venuto a conoscenza.
Quindi nell’ultimo anno l’ha inseguita e pedinata. Di lei ha studiato gli spostamenti, gli orari di entrata e di uscita da casa o dal lavoro. Un’ossessione che lo ha tenuto inchiodato alle calcagna della vittima senza che questa si accorgesse mai della presenza dell’uomo.
Ed è riuscito presto nel suo intento: ha immortalato con una videocamera l’incontro sessuale tra la neo-sposa e l’amante di lei.
Già dopo poche ore da quell’appuntamento clandestino, consumato lontano dal rischio di incontrare occhi indiscreti, appartati e al sicuro, è arrivata invece la prima di quella che sarà una lunga serie di telefonate minacciose e intimidatorie.
“Vieni a letto con me oppure rendo pubblici i video delle corna a tuo marito e ti metto alla gogna”. La paura dello scandalo ha sortito il suo effetto sulla giovane che, destabilizzata da quella scoperta, ha accettato di incontrare il suo persecutore.
Lui è un uomo sulla sessantina, che ha poco o nulla da perdere e che per questa ragazza pare avesse perso invece completamente la testa.
L’unica chance per salvare faccia e matrimonio? Cedere al ricatto. E lei si sottomette. Firma anche un contratto dove pare fosse stato stabilito che il presunto stalker, dopo un certo numero di rapporti sessuali, si sarebbe impegnato a bruciare i nastri girati di nascosto e ad insaputa della giovane.
Dunque cominciano gli incontri con quell’uomo, che sono sofferti e travagliati. Fastidiosi e nauseanti.
Ma al secondo appuntamento, la 25enne crolla. Non ce la fa più, non tollera quelle mani, non regge il peso di quella che lei considera a tutti gli effetti una violenza e decide di correre dai carabinieri.
Denuncia i fatti e racconta tutto d’un fiato: all’inferno lo scandalo (chi è senza peccato scagli la prima pietra) e quanto al suo matrimonio meglio una moglie pentita che una moglie depressa e senza più rispetto per se stessa.
I carabinieri raccolgono la confessione che per alcuni aspetti ha finanche dell’incredibile, avviano indagini e verifiche. Controlli e ricerche.
Il sessantenne mostruosamente vizioso è formalmente indagato per stalking aggravato. Al momento è venuta meno l’altra accusa profilata all’inizio dell’inchiesta che era quella di violenza sessuale. Ad ottobre comparirà davanti al Gup.
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