Campobasso

Il vicepremier Di Maio abbraccia la piazza: “Noi con Gravina vinciamo, ma voi andate a votare” fotogallery

In piazza Prefettura il ministro del Lavoro si prende l'abbraccio del popolo pentastellato campobassano ricambiandolo con la promessa di vittoria, davanti ai sostenitori e a tutti i consiglieri comunali e regionali del movimento, oltre alla rappresentanza molisana parlamentare quasi al completo. Di Maio spinge il candidato sindaco Roberto Gravina e garantisce: Vinceremo senza ballottaggio, al primo turno".

Una piazza affollata ha accolto il ministro e vicepremier Luigi Di Maio a Campobasso, per dare la spinta decisiva a tutti i candidati del Movimento alle amministrative del Molise. E’ il primo comizio all’aperto di questa campagna elettorale.

Il capo politico di M5S è arrivato in ritardo sulla tabella di marcia. Ma la gente lo ha atteso con pazienza, nonostante un vento piuttosto freddo che soffia in ‘piazza polmonite’, l’appellativo con cui i campobassani doc definiscono piazza Prefettura. Un vento che ha costretto tutti (compresi i candidati sul palco) ad alzarsi il bavero della giacca o a cercare un foulard per ripararsi alla meglio.

Prima di salire sul palco Di Maio si è soffermato qualche minuto con i giornalisti delle emittenti tv  locali che lo hanno aspettato a lungo. Parla del caso Siri, revocato oggi (8 maggio) su decreto del premier Giuseppe Conte. “I cittadini sono stanchi di vedere inchieste per corruzione dal Nord al Sud Italia. Se siamo il vero Governo del cambiamento, quando c’è un sottosegretario leghista o di qualsiasi forza politica che viene coinvolto in una inchiesta del genere, che sembra abbia provato con una legge a favorire una impresa e non tutte le imprese del settore, allora per quanto ci riguarda col Movimento 5 Stelle, quella persona deve essere messa da parte. E questo varrà per tutto, per sempre perché questo Paese non può combattere la corruzione solo con le leggi ma anche con i comportamenti delle forze politiche che mettono fuori chi sbaglia”.

Ci sono importanti aspettative sulle Europee: si vota sempre il 26 maggio. E i Cinquestelle hanno intenzione di replicare il ‘botto’ di un anno fa alle Politiche, quando vennero eletti quattro parlamentari pentastellati su quattro (Antonio Federico, Rosalba Testamento, Fabrizio Ortis e Luigi di Marzio).

Il Molise – le parole di Di Maio – non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno in questi anni. La vera domanda è cosa si aspettano i molisani dal Movimento 5 Stelle nel Parlamento europeo. Ci sono due progetti importantissimi che vogliamo portare avanti: il salario minimo orario, che vogliamo realizzare prima a livello nazionale e poi a livello europeo per stabilire che le persone devono essere pagate minimo 9 euro all’ora. E poi aiuti alle famiglie con figli che devono avere gli stessi aiuti delle famiglie francesi e tedesche”.

Piazza Prefettura si è popolata a comizio già iniziato, quando cioè intorno alle 20 Andrea Greco aveva già fatto gli onori di casa introducendo gli intenti  della missione pentastellata in vista della prossima tornata elettorale. Il portavoce pentastellato in Regione, che ha sferrato un duro attacco all’assessore regionale Vincenzo Niro, ha alzato il ‘volume’ dell’entusiasmo. Secondo il consigliere “Niro poco si preoccupa di fare l’assessore ed è impegnato solo a fare le liste. Così ci troviamo finanche con il 40 per cento in più del costo di un biglietto”.

L’entusiasmo c’è, qualcuno ha portato la bandiera con le famose cinque stelle per sventolarla in maniera appassionata.

Gran parte della gente accorsa si è infiammata al suono di parole e slogan che hanno rappresentato il marchio di fabbrica del “brand” 5Stelle: “‘mandiamoli a casa”, “cambiamento” e “taglio dei vitalizi”.

“Vi chiedo di essere cittadini liberi e non strumenti nella mani di qualcuno – ha scandito sul palco il consigliere regionale dei grillini – Battista si è dimenticato di questa città per 5 anni, salvo poi stendere un po’ di asfalto elettorale. Non abbiamo bisogno di chi si ricorda del Molise solo in tempi di campagna elettorale”.

Poi la presentazione dei candidati e l’intervento di Roberto Gravina, per la seconda volta candidato alla fascia tricolore nel capoluogo di regione. C’è anche il suo ‘collega’ di Termoli, l’aspirante primo cittadino Nick Di Michele.

“Nella scorse elezioni – ha ricordato Gravina – per una manciata di voti non siamo riusciti ad arrivare al ballottaggio. Molte delle innumerevoli liste del centrosinistra alle scorse comunali sono andate perse e ben undici elementi sono andati puntualmente a ingrossare le fila del centrodestra, saltando dall’altra parte. Da vent’anni ci ritroviamo lì le stesse persone, che pretendono di risolvere i problemi che loro stessi hanno creato.Noi abbiamo una squadra rinnovata e un programma credibile: rivitalizzare il centro con attività che diano respiro alle attività commerciali, garantire fluidità all’azione amministrativa, manutenzione delle aree verdi e rilanciare l’area fieristica. Lavorare a recuperare il decoro cittadino: il Roxy è l’esempio di un’azione sterile e dannosa. Noi siamo in grado di amministrare questa città”.

L’aspirante primo cittadino, infine, ha rivolto un appello agli astensionisti: “Andate a votare”.

Quando ha preso la parola, il vice premier ne ha approfittato per fare il resoconto dell’attività di governo e dei risultati portati a casa dal Movimento 5 Stelle: il reddito di cittadinanza, il taglio dei vitalizi (con l’imposizione alle Regioni che non si adeguano di ridurre drasticamente i finanziamenti erogati dallo Stato), il decreto dignità (con cui “abbiamo fermato la delocalizzazione delle aziende”), quota 100. “Cercheremo di smantellare anche la ‘buona scuola’”, la sua promessa.

Dunque, “cercheremo di fare campagne informative per il diritto alle pensioni integrative. Dite agli anziani interessati che è possibile andare alle poste per richiederla: la pensione minima è stata finanziata da noi attraverso il taglio di vitalizi e delle pensioni d’oro. Non è stata la soluzione a tutti i problemi, ma servono istituzioni che diano fiducia agli italiani e questo è un segnale importante. Da giugno anche le regioni cominceranno a tagliare i vitalizi.

Abbiamo ancora da aiutare le persone che lavorano e non riescono ad arrivare a fine mese. E così, dopo quota 100 e reddito di cittadinanza, a breve approveremo la legge sul salario minimo orario: nessuno potrà essere pagato meno di 9 euro a ora. E dopo il 26 maggio la proporremo anche in Europa, in modo che non avremo più il problema delle aziende nazionali che delocalizzano. Il Governo durerà quattro anni e se c’è ogni tanto qualche aspetto rispetto al quale sono critico non significa metterlo in discussione, ma semplicemente fare quello che voi elettori mi avete chiesto”.

Poi il colpo di scena: “Il premier Conte (in visita il mese scorso a Campobasso, ndr) ha firmato il decreto per il contratto istituzionale di sviluppo che finanzierà 240 progetti presentati in Molise. Qui c’è bisogno di strade, state messi male”.

Infine, la punzecchiatura al presidente della Regione Donato Toma: “Quando i commissari alla Sanità sono arrivati a Campobasso per insediarsi, non avevano nemmeno la stufetta per riscaldarsi. Li bullizzano” strappando qualche risata nel parterre.

commenta