Sanità

Liste di attesa, fermento sul piano del commissario. “Evitare il ritorno ai viaggi della speranza”

In Molise si attende il piano elaborato dal commissario Angelo Giustini. L'appello di Cittadinanzattiva dopo l'intesa dello scorso 21 febbraio tra il ministro della salute Giulia Grillo e i rappresentanti delle Regioni: “I molisani sarebbero costretti a spostamenti particolarmente sacrificanti in considerazione delle infrastrutture e dei collegamenti della regione e farsi carico dei relativi costi”

A breve tutte le prestazioni dovranno essere erogate entro 120 giorni. Inoltre, ci saranno le “classi di priorità”: per le urgenze, ad esempio, non si potranno superare i tre giorni di attesa. Trenta giorni invece per le visite e 60 per gli esami diagnostici. 

E’ quello che prevede la riforma con cui il Governo sta cercando di ridurre i tempi di attesa per visite ed esami medici. Tempi così lunghi che vengono definiti “lumaca”. Il piano nazionale del Ministero della Salute dovrà essere recepito dalle Regioni dopo l’approvazione, lo scorso 21 febbraio, in Conferenza Stato-Regioni e valido per i prossimi tre anni, dal 2019 al 2021.

Diverse sono le novità introdotte dal nuovo piano nazionale, tra cui la fissazione dei tempi massimi di attesa per tutte le prestazioni e non più solo per una piccola parte; in caso di tempi massimi non rispettati saranno attivi percorsi di tutela per il cittadino volti a garantire la prestazioni nei tempi giusti e in un ambito territoriale di prossimità, senza costi aggiuntivi rispetto al ticket e senza dover fare più tanti chilometri. Oppure i pazienti non dovranno più uscire dalle strutture sanitarie senza la prescrizione e senza la prenotazione, il cittadino sarà quindi preso in carico automaticamente dal Servizio sanitario nazionale.

Prevista poi la possibilità di accedere alle strutture durante le ore serali e nel fine settimana. E ancora: il piano blocca l’attività libero professionale in caso di superamento del rapporto tra la stessa attività in libera professione e quella in regime istituzionale e/o di sforamento dei tempi di attesa massimi individuati dalla Regioni; il coinvolgimento delle Associazioni dei cittadini nelle campagne di comunicazione e nel monitoraggio periodico dei piani delle ASL; massima trasparenza per le agende di prenotazione, più controlli e verifiche.

“Tutte le novità introdotte devono però essere recepite dalle Regioni entro 60 giorni dalla stipula dell’intesa, e inserite nei rispettivi Piani regionali di Governo delle liste di attesa”, sottolineano da Cittadinanzattiva che sollecita il commissario ad acta Angelo Giustini e la sua vice Ida Grossi. Il piano regionale sulle liste di attesa ancora non è stato pubblicato.

L’associazione nel frattempo ha definito delle priorità per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Tra queste “l’individuazione degli ambiti territoriali di garanzia nei quali devono essere erogate, entro i tempi massimi, le prestazioni. Gli ambiti territoriali vanno definiti nel rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità e, solo qualora le prestazioni non vengano erogate in questi ambiti territoriali, devono essere previsti dei meccanismi di garanzia per tutelare l’accesso ai servizi. L’ambito territoriale di garanzia quindi è una delle scelte cruciali che deve essere effettuata nel piano regionale”.

E una proposta in tal senso è stata avanzata dall’associazione alla struttura commissariale. “Per garantire ai cittadini molisani il rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità indicato nel piano nazionale occorre individuare i distretti quali ambiti territoriali di erogazione delle prestazioni e, esclusivamente nel caso in cui le prestazioni non venissero proprio fornite in tali ambiti di competenza, dovrebbero essere erogate nel Distretto regionale più vicino.

Se l’ambito territoriale di erogazione non venisse individuato nei distretti, ma esteso a tutto il territorio regionale (scelta non condivisa e che trova la piena contrarietà della stessa Cittadinanzattiva) i disagi ricadrebbero ancora una volta solo sui cittadini/pazienti: infatti si correrebbe il rischio che i cittadini, anche per esami specialistici o strumentali di lieve entità, possano essere costretti a spostamenti su tutto il territorio regionale, spostamenti che dovrebbero invece essere giustificati solo per l’espletamento di pochi esami importanti e delicati che non vengono erogati in tutti i distretti”.

Se l’ambito territoriale di garanzia per l’erogazione delle prestazioni non dovesse essere identificato con il distretto, la sanità molisana farà un brusco salto indietro.

I molisani sarebbero costretti a spostamenti particolarmente sacrificanti in considerazione delle infrastrutture e dei collegamenti della regione e farsi carico dei relativi costi”, ha dichiarato Jula Papa, segretario regionale di Cittadinanzattiva Molise. Dunque, ha proseguito, “questa scelta dimostrerebbe che si è invertita la tendenza ad occuparsi dell’erogazione dei servizi tenendo presente il solo ambito ragionieristico, rimettendo al centro il benessere del paziente; diversamente i cittadini continuerebbero a pagare le conseguenze di scelte riorganizzative che non tengono conto dei disagi arrecati e incentiverebbero il ricorso alle prestazioni private, con maggiore esborso, pur di evitare le difficoltà di complicati spostamenti per ottenere i servizi”.

Jula Papa ha concluso infine ricordando che “abbiamo definito l’approvazione del nuovo Piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa una delle più belle pagine delle politiche sanitarie pubbliche del nostro paese e speriamo che il nuovo Piano regionale del Molise, approntato dal Commissario Giustini e dal Sub Commissario Grassi, prosegua su questo cammino e non sia in controtendenza rispetto alla volontà del Piano nazionale di limitare il più possibile i disagi ai pazienti. In caso contrario ci troveremmo a fare i conti con viaggi della speranza anche dentro la regione Molise e a mettere mano ancora una volta al portafoglio”.

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