Il braccio di ferro con roma

Sanità, i tecnici affondano i conti del Molise: debiti e un ‘buco’ da 7 mln. Si rischia l’aumento delle tasse

Conti bocciati dai rappresentati del tavolo tecnico interministeriale che ieri, 11 aprile, hanno certificato le difficoltà della nostra regione a risanare il deficit sanitario. Furioso il governatore Donato Toma: "Le contestazioni mosse dai tecnici potrebbero causare l'aumento delle tasse e il blocco del turn over. Qualcuno nel dovrà rispondere politcamente". Invece il parlamentare del Movimento 5 Stelle Antonio Federico stigmatizza: "Sembra che dal bilancio sanitario manchino 7 milioni di euro di tasse dei molisani che la Regione Molise non avrebbe messo sui capitoli destinati al comparto".

Punto e a capo. Dodici anni dopo l’avvio del piano di rientro dal debito, le tasse alle stelle, la chiusura dei reparti e il blocco delle assunzioni del personale ospedaliero, il Molise scopre che l’opera di risanamento dei conti è ancora una faticosa salita. I tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Salute certificano una bocciatura forse inaspettata alla luce dei risultati raggiunti durante la gestione commissariale targata Paolo Di Laura Frattura.

E così, dopo la Calabria, il tavolo tecnico ‘affonda’ la nostra regione. Ci sarebbero debiti per 20 milioni di euro. Altri 7 milioni mancherebbero all’appello. Inoltre, c’è il nuovo Programma operativo 2019-2012 da predisporre. Unica nota positiva i livelli essenziali di assistenza: almeno qui c’è una sufficienza.

E’ un verdetto impietoso quello che arriva al termine della riunione che si è svolta a Roma, nella sede del Mef. Assente il governatore Donato Toma, a rappresentare il Molise il commissario Angelo Giustini e la sua vice Ida Grossi. Presenti anche il direttore regionale della Salute Lolita Gallo e il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto.

“Dalle notizie in mio possesso – riferisce in capo della giunta alle tv locali – sono state sollevate in particolare due eccezioni: sembra che il tavolo tecnico abbia contestato alla Regione Molise il mancato trasferimento di 7 milioni di euro di fiscalità, ma a mio parere questo tecnicamente non può incidere sul bilancio anche perchè questo non può impattare sul bilancio: si tratta di cassa e il credito viene registrato comunque nel bilancio sanitario. L’altra contestazione ha dell’incredibile. Ci vengono contestate fatture per 15 milioni di euro poiché le strutture che hanno fatturato oltre il budget non ci hanno fatto note di credito” ma “questa eccezione tecnicamente non corrisponde alle regole. Purtroppo questo potrebbe provocare un blocco del turn over e un aumento della fiscalità regionale. Qualcuno dovrà ora prendersi la responsabilità politica di ciò che sta facendo a questa regione. Io al tavolo non sono stato invitato, ma chiederò il conto a chi politicamente potrà risponderne”. Il presidente annuncia azioni legali perchè “si sta perpetrando un’ingiustizia contro i molisani”.

Probabilmente il riferimento di Toma è al Movimento 5 Stelle e al ministro Giulia Grillo. Intanto proprio il parlamentare pentastellato Antonio Federico lancia l’affondo: “Sono ancora in attesa di leggere i verbali del Tavolo di verifica per il Piano di rientro della sanità molisana, ma sembra che dal bilancio sanitario manchino 7 milioni di euro di fiscalità (le tasse dei molisani) che la Regione Molise non avrebbe messo sui capitoli destinati al comparto sanitario: una cosa che se confermata sarebbe incredibile!

Ricordiamo tutti le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Toma solo qualche mese fa a proposito dei 15 milioni di euro che erano stati spostati dal conto della sanità al conto ordinario della Regione: ‘I soldi della sanità non sono i soldi della sanità’, disse. Oggi, a quanto pare, il Tavolo tecnico è stato costretto a ribadire l’ovvio e cioè che i soldi della sanità sono della sanità”.

Dunque, la critica dell’onorevole, “se così fosse, sarebbe la prima volta nella storia che la Regione non versa al comparto sanitario i soldi destinati alla salute dei cittadini. In attesa di conferme e ulteriori dettagli, per il momento mi sento di dire soltanto una cosa: auspico un cambio di atteggiamento da parte del Presidente della Regione affinché metta in condizione la struttura commissariale di lavorare al meglio e offrire a tutti i molisani la sanità che meritano”.

Intanto l’aumento delle tasse e il blocco delle assunzioni del personale sanitario potrebbero essere le prime conseguenze che i molisani pagheranno sulla loro pelle. Il primo effetto sarà sulle tasche dei contribuenti, il secondo su chi negli ospedali opera e già è costretto a fare i ‘salti mortali’ per garantire i servizi sanitari. L’organico è al limite, il ricambio è quasi impossibile perchè i concorsi vanno a vuoto. Una situazione emergenziale che ha spinto il commissario Giustini a richiamare i medici in pensione

“C’è una reale emergenza”, le parole che il commissario ha riferito all’Ansa. “Se mancano giovani medici perché non partecipano ai concorsi banditi o rinunciano agli incarichi, a rischio ci sono i pazienti e le prestazioni in emergenza-urgenza. Questa è la situazione reale”.

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