La riorganizzazione del trasporto d'urgenza

Nuovo 118, il regolamento c’è. Norme più severe per le associazioni: stretta su rimborsi e spese

I vertici dell'Asrem Sosto, Lucchetti e Forciniti hanno approvato il nuovo regolamento che disciplinerà il trasporto sanitario dell'emergenza-urgenza. Confermato il taglio dei rimborsi, più controlli sugli interventi effettuati, contributi per l'acquisto di ambulanze e automediche. Ma tutte le spese dovranno essere rendicontate per poter ottenere il rimborso.

Ora è tutto nero su bianco. Sono 21 gli articoli che definiscono come funzionerà il servizio del 118 per i prossimi cinque anni. E’ stato pubblicato il 18 marzo sul sito dell’Asrem il Regolamento aziendale per la disciplina dei rapporti in convenzione con le organizzazioni di volontariato e la Croce Rossa per il trasporto sanitario di emergenza-urgenza.

Norme che si inseriscono nel solco del decreto numero 15 firmato dal commissario alla sanità Angelo Giustini e ora fissate nell’atto firmato dai vertici dell’Azienza sanitaria regionale Sosto, Lucchetti e Forciniti che prevede una durata di cinque anni della convenzione.

I ‘paletti’ sono più stringenti. A cominciare dai mezzi di soccorso, come già riferito quando le prime notizie sulla riorganizzazione del sistema sono iniziate a circolare. Ad esempio le organizzazioni di volontariato, che dovranno essere iscritte da almeno sei mesi nel Registro regionale (istituito nel 2007) e nel Registro unico nazionale del terzo settore, dovranno utilizzare ambulanze e automediche più nuove, immatricolate da meno di sette anni e con meno di 300mila chilometri.

Capitolo personale, probabilmente uno dei punti più controversi e che ha già suscitato le prime reazioni dei diretti interessati. Il taglio dei rimborsi è stato confermato, nonostante i malumori già circolati negli ambienti: non più 52 euro al giorno come previsto da una delibera di giunta di una decina di anni fa. Per ogni postazione convenzionata h24 saranno riconosciuti al massimo 10 euro giornalieri e 150 euro al mese, così come previsto dalle Norme sul terzo settore a cui si fa riferimento nel documento Asrem.

Nel dettaglio, per ogni postazione del 118 avanzata (tecnicamente MSA, dotata di medico, infermiere, soccorritore e autista) sono previsti 4 rimborsi spese al giorno per un massimo di 600 euro al mese.

La metà del rimborso spese (300 euro) sarà corrisposta invece per la postazione di base (MSB, con un autista e un infermiere a turno) e per le postazioni con auto medica, medico e autista.

Gli operatori in turno saranno obbligati a fornire il numero di telefono cellulare in uso sul mezzo durante il servizio, secondo le tipologie di trasporto.

Dal punto di vista del personale, c’è un altro aspetto che il regolamento disciplina: il personale dipendente delle associazioni di volontariato non potrà superare per il 50% il numero dei volontari impiegati.

Per accedere ai rimborsi le associazioni dovranno documentare tutte le spese sostenute per il personale e per i mezzi di soccorso, per le divise e per l’assicurazione dei volontari.

In quest’ultimo caso, l’Asrem “riconosce quote di ammortamento per l’acquisto” dei mezzi: “al massimo 75mila euro per un’ambulanza di tipo A, 15.000 euro per quella sostitutiva; 60.000 per l’ambulanza di tipo B e 35.000 per l’automedica”.

Inoltre, viene riconosciuto pure il rimborso per l’assicurazione degli automezzi e per la loro manutenzione ordinaria (come la sostituzione degli pneumatici compresi quelli da neve) e straordinaria; la pulizia e la disinfestazione dell’automezzo; il carburante per ogni chilometro. In tal caso, verrà corrisposto un rimborso pari a un quinto del costo della benzina secondo gli importi indicati dal Ministero dell’Economia e delle Infrastrutture e dei trasporti.

La corresponsione degli importi sarà effettuata mensilmente: l’associazione dovrà indicare il tragitto di ogni singolo intervento e il numero dei chilometri percorsi. Effettuerà un successivo riscontro su chiamate e interventi eseguiti la Centrale operativa del 118.

Per le assicurazioni del personale volontario invece sarà riconosciuto al massimo 2000 euro all’anno ad associazione e 125 euro all’anno per ogni divisa per un massimo di quattro divise.

Tutto rigorosamente controllato, insomma, compresa la composizione dell’equipaggio e la targa del mezzo utilizzato che dovrà essere comunicata ad ogni chiamata della Centrale Operativa.

Le spese rendicontate saranno poi presentate dall’Asrem alla Direzione generale per la salute della Regione Molise entro il 31 gennaio di ogni anno.

Tra gli obblighi fissati nel regolamento ci sono pure il divieto di fumo o di mangiare, la pulizia e la sanificazione per ogni trasporto. Cose che dovrebbero essere scontate, ma che evidentemente necssitano di venire ribadite.

Ecco le regole che a breve saranno sottoposte all’attenzione delle associazioni di volontariato per la stipula della nuova convenzione che garantirà il servizio nelle postazioni individuate sul territorio molisano.

Sedici sono quelle avanzate, fornite di due ambulanza (di tipo A e sostitutiva), individuate in via Montegrappa e in via Toscana a Campobasso, a Bojano, Castelmauro, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Santa Croce di Magliano, Sant’Elia a Pianisi, Termoli, Trivento, Agnone, Cerro al Volturno, Frosolone, Isernia e Venafro.

Le postazioni di Campobasso (Montegrappa), Agnone, Isernia e Termoli vengono potenziate con le ambulanze di tipo B. Dovranno essere dotate di auto medica h 24 le sedi del 118 di Agnone, Castelmauro, Campobasso (Montegrappa), Isernia, Riccia, Termoli e Trivento.

L’Asrem infine riconosce alle associazioni la possibilità di aggregarsi in associazione temporanea di scopo anche in forma collaborativa e la collaborazione dovrà prevedere alla presentazione di un progetto che dovrà essere valutato. Probabilmente un modo per consentire anche alle associazioni più piccole di poter aderire alla convenzione.

Nei prossimi giorni, quando inizierà il confronto con le varie associazioni di volontariato, vedremo chi c’è e chi si tirerà indietro rispetto alla nuova organizzazione che punta a rendere più efficiente un sistema fondamentale per la vita dei cittadini in caso di emergenza.

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