Termoli

Il consiglio sul Palairino finisce fra urla e accuse: “Vergognatevi”. Interviene la Municipale

Finale di seduta infuocato in sala consiliare dopo che la maggioranza ha deciso che il Palairino andrà a bando per la gestione e al momento non verranno disegnate le strisce da basket. Dirigenti e tecnici dell'Airino inferociti, ma i consiglieri e assessori non ci stanno: minuti di alta tensione, decisiva la presenza dei vigili urbani

Un consiglio comunale molto partecipato, con un finale ad alta tensione. Prima in aula, per via di un intervento negato all’esponente di minoranza Antonio Di Brino che ha citato addirittura Matteotti “perchè almeno a lui prima di ammazzarlo l’hanno fatto parlare”. Poi dopo la votazione che ha negato al momento il rifacimento delle strisce da basket al Palairino, si scatena la rabbia di tecnici e dirigenti della società sportiva termolese.
Urla e accuse: “Vergognatevi, non rappresentate più nessuno” ha gridato a più riprese Salvatore Coppola, storico allenatore delle giovanili dell’Airino basket. Presenti oltre a lui altri tecnici come Pino e Massimo Di Lembo, oltre al presidente Fernando Biondi.
Ma è stato soprattutto Coppola ad ‘accapigliarsi’ con diversi esponenti di maggioranza ad assise terminata. Prima con Andrea Casolino, che ha perso le staffe e alzato la voce: “Di cosa mi dovrei vergognare? Dimmelo!” ha tuonato il consigliere. Poi Coppola ha rivolto ancora parole poco benevole e accuse ad Antonio Giuditta e all’assessore Pino Gallo.
Il quale poi ha avuto modo, assieme agli altri consiglieri Mario Orlando, Timoteo Fabrizio e Sebastiano Di Campli, di discutere animatamente con l’ex sindaco Di Brino.

Consiglio comunale 13 marzo su Palairino

Quest’ultimo, convinto di poter fare un ulteriore intervento oltre ai due già portati a termine, si è visto negare la parola dalla presidente Manuela Vigilante e non ci ha visto più, accusando la maggioranza di scarsa democrazia e arrivando persino a citare, anche a discussione terminata, Giacomo Matteotti, passato alla storia per aver denunciato in Parlamento le violenze fasciste per poi sparire nel nulla proprio per mano del regime. Un paragone decisamente fuori luogo che ha visto le reazioni del sindaco Sbrocca e della vice Maria Chimisso. Poi l’epilogo poco edificante, ancora una volta, del Consiglio comunale, con la presenza della Polizia Municipale decisiva per riportare la calma.

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