La riforma del parlamento

Calderoli taglia i senatori: “Minimo 3 per Regione”. Al Molise ne restano due

Il vice presidente del Senato ha citato anche il Molise nell'incontro in Trentino Alto Adige: "Tutte le Regioni o le Province autonome avranno minimo tre senatori, ad eccezione del Molise che ne avrà due e la Val d'Aosta uno".

Riduzione dei parlamentari, ci risiamo. Porta la firma di Roberto Calderoli, il senatore leghista ed ex ministro, nonchè autore della legge elettorale definita ‘Porcellum’, l’ultimo tentativo.

Almeno per ora il pericolo è scampato: la riforma che riduce gli eletti in Parlamento non tocca il Molise. Lo ha confermato proprio il promotore della legge, il vice presidente del Senato, ieri in Trentino Alto Adige, in rivolta per il ‘taglio’ dei propri rappresentanti e per il rischio di mancata rappresentanza delle proprie minoranze.

Ieri, in un incontro con i giornalisti locali, il senatore della Lega ha illustrato le modifiche al disegno di legge e citato esplicitamente il Molise. Il testo che arriverà in Aula, le sue parole, prevede il “ridimensionamento del numero che viene attribuito a ciascuna Regione, per ora fissato a quattro nel testo attuale. Tutte le Regioni o le Province autonome avranno minimo tre senatori. Questo determina che il Molise ne ha due, la Val d’Aosta ne ha uno. Credo che con questa dicitura non solo si sia ottenuto un risultato dal punto di vista numerico, ma anche dal punto di vista costituzionale”.

‘Cancellare’ i rappresentanti di Molise e Val d’Aosta in Senato avrebbe reso la norma incostituzionale e l’avrebbe esposta ad una serie di ricorsi. Ma chissà se questo ddl è un’altra ‘mina vagante’ contro l’autonomia della nostra regione.

La riforma costituzionale prevede il taglio da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori e prevede che per ogni Regione ci siano almeno quattro senatori.

Per ora – forse – si può tirare un sospiro di sollievo e i senatori molisani (Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis, entrambi del Movimento 5 Stelle) eletti lo scorso 4 marzo potranno continuare a svolgere serenamente il loro incarico a Palazzo Madama. Tenendo gli occhi aperti sui propositi degli alleati di Governo, la Lega appunto.

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