In prima serata

Da Campomarino al set de “L’Amica Geniale”: una molisana scelta per caso nella fiction-evento fotogallery

Maria Vicario, avvocato di Campomarino, selezionata per caso dal regista Saverio Costanzo nel giugno 2017 a Caserta. Lì è cominciata una straordinaria avventura per 150 attori non professionisti e 5000 comparse, tra cui lei. Che interpreta nella fiction che racconta la straordinaria amicizia tra Elena e Lina una donna del povero rione napoletano, moglie di don Carlo

Come accade nelle favole, Maria Isabella Vicario è stata scelta per caso. Ha accompagnato un’amica al casting che si è svolto a Caserta nel giugno 2017. Il regista e i suoi collaboratori più fidati l’hanno guardata in faccia e hanno indicato lei. Perfetta per interpretare una donna del rione che stavano cercando. E così questa bellissima giovane signora di Campomarino, professione avvocato, si è ritrovata catapultata sul set della serie-evento più attesa, “L’Amica geniale” che parte stasera 27 novembre su Raiuno, RaiPlay e  Timvision in prima serata.

Una straordinaria avventura, durata 10 mesi durante i quali sono stati girati i primi episodi della serie. “Per me – racconta lei – un mondo sconosciuto che mi ha però appassionata da subito, svelandomi la grandezza dell’enorme macchina cinema, fatta di gente che lavora sodo e collabora per raggiungere un unico grande obiettivo finale: la buona riuscita del film. Sono stata una rotellina – si definisce ancora lei – del mastodontico ingranaggio chiamato cinema”. Nel caso specifico di una serie televisiva che ha impiegato 150 attori non professionisti, per specifica volontà del regista Saverio Costanzo, che per scegliere le due protagoniste Elena e Lina ha sottoposto a provino ben 9000 bambini. E ci sono poi addirittura 5mila comparse selezionate personalmente.

Tra queste anche Maria, che è stata avvicinata all’arte grazie a sua figlia Sara di nove anni, che ha partecipato a numerosi concorsi canori, girato alcuni spot, vinto una fascia nel concorso nazionale Miss Spettacolo e selezionata – e questa è un’altra notizia – dal regista Paolo Sorrentino per un suo prossimo film. “L’Amica geniale”, tratta dalla saga-quadrilogia più venduta nel mondo della scrittrice Elena Ferrante, sulla cui identità aleggia ancora un’ombra di mistero, è il risultato di una coproduzione dell’americana HBO, Rai Fiction e Timvision, nonché Wildside e Fandango. La serie, le cui prime due puntate sono state presentate fuori concorso al Festival del cinema di Venezia – trasmesse a inizio ottobre in anteprima assoluta al cinema italiano, dove ha sbancato i botteghini e andata in onda in America il 18 novembre scorso – parla della profonda amicizia  delle due protagoniste, Lila ed Elena, interpretate rispettivamente da Ludovica Nasti ed Elisa Del Genio(da bambine) e GaiaGirace e Margherita Mazzucco da adolescenti. Amicizia iniziata tra i banchi di scuola di un periferico, povero e a tratti violento, “rione” napoletano dell’immediato dopoguerra.

E’ un’amicizia competitiva in cui l’istruzione, negata dal padre padrone ad una delle bambine,  assume la forma di strumento di libertà, di rivalsa , di emancipazione dalla misera condizione di sottomissione in cui vivono ma soprattutto dalla loro stessa condizione di “femmine”, succubi di una società patriarcale repressiva e violenta, dove le bambine non possono e non devono studiare.

La storia inizia da piccole e racconta negli anni l’amicizia i sogni, i sentimenti, le rivalità, gli inganni, il volersi bene, il ritrovarsi , con un interrogativo di fondo: chi delle due è l’”amica geniale”? La serie ci fa  rivivere attraverso le due protagoniste quasi 70 anni di storia italiana, dagli anni 50 ai giorni nostri. Una storia a volte buia, miserabile, altalenante tra la devastazione del dopoguerra e i “favolosi anni 60”, quelli del boom, via via fino ai tempi odierni. La voce narrante della storia è di Alba Rohrwacher, compagna di Costanzo, spesso presente nel rione, fedelmente e minuziosamente ricostruito in sei mesi di lavoro alla periferia di Caserta. “Una serie curata nei minimi dettagli – racconta Maria Vicario – e fedele anche nei particolari alla storia. Pensi che i parrucchieri ci sporcavano i capelli col sapone per farci avere appunto l’aspetto sporco e sciatto del rione napoletano. E non solo: ci sporcavano anche la faccia, le unghie e i piedi”. Niente trucco, al bando gli artifici della cosmetica e dei filtri.

Maria Vicario, che nella fiction interpreta una donna del rione e ha anche una battuta, e che sarà molto presente nella scena del matrimonio di Lina insieme con il “marito” don Carlo, ride: “Solo questo era il trucco di scena, non trattandosi di un film beauty, come mi ha detto la capo trucco Esme inorridita alla mia richiesta di mettere l’eyeliner”. Costumi originali dell’epoca, bucati, rammendati, poveri. “E a mensa – aggiunge – mangiavamo tutti le stesse cose, Saverio e produttori compresi. A volte un panino veloce…”. Non è comoda la vita degli attori, sia pure dilettanti. Ma in compenso “è stata una meravigliosa avventura. Tanto cameratismo con tutti, tante amicizie nuove, tante storie di vita di persone fortunate e meno, che partecipavano per poter portare il pane a casa o anche solo per diletto. Ho apprezzato il grande cuore, l’ospitalità e la filosofia di vita dei campani. In particolare ha apprezzato la grande maestria e professionalità del regista Saverio Costanzo, che ha saputo mettere in risalto i sentimenti delle due bambine”.   Buona visione a tutti.

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