Termoli

Incubo furti nel parcheggio dell’ospedale: auto spariscono nel nulla tra la rabbia dei cittadini

L’incubo ritorna: nuovo raid dei ladri all'ospedale San Timoteo che mettono a segno l’ennesimo furto di auto. Nel mirino dei balordi una Fiat Panda, sottratta alla proprietaria ieri pomeriggio. Una situazione che evidenzia, ancora una volta, la mancata sicurezza del parcheggio del nosocomio privo di un sistema di videosorveglianza o di personale che effettui controlli all'esterno della struttura.

Non si ferma l’ondata di furti di auto nel parcheggio dell’ospedale San Timoteo di Termoli: dopo le numerose segnalazioni avvenute negli scorsi mesi, l’ultimo episodio riporta la data dei primi di novembre, i ladri sono tornati a colpire, agendo indisturbati. Si tratta della coda di un’enorme serie di furti messi a segno nello stesso posto. Ormai i vigliacchi non si accontentano più di aprire le macchine in sosta e rubare tutto ciò che trovano, dalle chiavi agli spicci lasciati incustoditi, adesso si appropriano dei veicoli, portandoseli via.

A farne le spese è stata una donna che, nella giornata di giovedì 22 novembre, ha parcheggiato la sua vettura, nuova di zecca, in uno degli stalli del nosocomio: “Ho accompagnato mia madre a fare una visita – commenta al telefono con Primonumero.it – Al ritorno non ho trovato più il veicolo. Sono rimasta con le chiavi in mano, impotente”.

La Fiat Panda color cappuccino è finita nel mirino di alcuni balordi che hanno agito in un arco di tempo breve, e presumibilmente senza dare nell’occhio, tra le 17.30 e le 19.45 di ieri. L’auto, uscita dalla concessionaria meno di un mese fa, era attrezzata di tutti i confort possibili, una super lusso per intenderci, acquistata “dopo quattro anni di intensi sacrifici” continua la proprietaria, ancora sconvolta.

La donna si era recata in ospedale verso le 15 per accompagnare sua madre che necessitava di una visita medica e, mentre i sanitari la esaminavano, ha deciso di tornare a casa per prendere il borsone con il cambio: “Pensavo che la ricoverassero e volevo essere preparata”, conferma a Primonumero.it. Fin qui tutto normale, l’auto si trovava esattamente dove l’aveva lasciata, pronta per essere utilizzata.

Tornata al San Timoteo con la borsa, verso le 17.30 della stessa serata, ha parcheggiato ed è tornata in sala visite: “Mentre ero qui ho visto molte facce sospette – continua – Sono una persona che osserva molto e mi sono insospettita. Poi, vuoi per la preoccupazione vuoi per altro, non ci ho dato peso”. La visita prosegue fino alle 19.30 circa quando la donna e sua madre si incamminano verso l’auto per far rientro a casa.

Giunte in quelle enormi corsie, uno dei peggiori scenari possibili inizia a delinearsi: passo dopo passo si accorgono che la Panda non è più al suo posto. Inizialmente smarrita e pensando di aver dimenticato dove avesse parcheggiato, la donna prende coscienza della realtà e si accorge che il veicolo non c’è più. È sparito nel nulla. “Ho iniziato a cercarlo, spinta anche da mio padre che pensava non ricordassi dove avessi parcheggiato – racconta – Dopo un po’ ho capito che qualcuno aveva approfittato della mia assenza per appropriarsi della mia macchina. Era la terza uscita che facevo con quell’auto, era nuova. L’ho comprata con la finanziaria e la prima rata mi arriverà il 25 novembre. Per fortuna avevo le chiavi di casa con me”.

Immediato l’intervento di una pattuglia della Polizia che si trovava in zona per dei controlli di routine. Giunti sul luogo i militari “hanno subito guardato sui pali per controllare la presenza di telecamere – continua la donna – Ma non ne hanno trovate visto che non esistono e parcheggiamo nella speranza di ritrovare i mezzi dove le abbiamo lasciati”.

La proprietaria della Panda ha sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Termoli, nella speranza di poterne tornare in possesso e lancia un appello: “Se qualcuno dovesse vederla in giro, visto che è color cappuccino e non ce ne sono molte, vi prego di chiamare immediatamente il 112 per le verifiche”.

Un posto apparentemente tranquillo, illuminato e molto trafficato, visto che è uno degli ospedali che serve un’utenza non solo cittadina, è diventato una “concessionaria gratuita per i ladri. Vengono, scelgono e vanno via con le tasche piene – commenta ancora la donna, arrabbiata e delusa per la situazione – Domattina devo riportare mia madre al controllo ma ho paura. Penso che mi farò accompagnare da mio marito e lo farò aspettare in macchina”.

La rabbia, comprensibile, è figlia di un problema molto più radicato: la totale assenza di un sistema di videosorveglianza che permetta di ridurre, se non azzerare, i furti o gli atti vandalici. “Sono disgustata e non ho dormito per niente. Sono tornata anche indietro per controllare di averla chiusa e sentirmi più sicura – conclude la donna – Non c’è una telecamera o un minimo di sicurezza. Cosa aspettano ad installarle? Ci sono tanti giovani a spasso, perché non inseriscono il servizio di vigilanza esterno nel pomeriggio o mettono una sbarra all’ingresso che, per lo meno, rallenti i furti?”.

Tutte domande lecite e, che nel corso dei mesi, sono state rivolte a più mandate sia dal personale in servizio che da chi, per un’esigenza o per un’altra, si è trovato a doversi recare in ospedale. Qui la sicurezza, purtroppo, passa in secondo piano e, se finora i malviventi hanno ‘colpito’ solo le auto, chi ci assicura che, domani, non prendano di mira le persone?

 

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