Viabilità

Superstrada fino al Tirreno, la Regione rispolvera la Termoli-San Vittore. E Anas appalta 72 mln per sistemare il Liscione

La Giunta Toma pronta a ripresentare al Governo il progetto del collegamento fino al Lazio con alcune modifiche. Per il viadotto sopra la diga nel 2019 previsto un corposo intervento

Non più un’autostrada, ma una superstrada a scorrimento veloce che colleghi l’Adriatico al Tirreno o come è meglio conosciuto il progetto, Termoli-San Vittore, dove c’è lo svincolo dell’A1 per andare a Roma. L’idea della Regione Molise, fortemente sostenuta dall’assessore Vincenzo Niro, è rispolverare quel progetto accantonato dalla Giunta Frattura, apportare delle modifiche e presentarlo al Governo Conte. Un’opera da 89 milioni, secondo quanto ipotizzato per quanto concerne il versante molisano, che valga anche come bypass del viadotto Liscione, creando infatti due nuove corsie utilizzabili anche in caso di problemi sui ponti della diga. Ma per il viadotto un grosso progetto di sistemazione c’è già ed è in fase di appalto per ben 72 milioni di euro.

Lo conferma l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Vincenzo Niro, all’indomani dell’incontro avuto in Regione con gli esponenti del comitato Liscione Sicuro che su Facebook hanno dato notizia della riunione nella quale l’esponente del governo regionale ha portato carte e mappe della possibile superstrada Termoli-San Vittore, che a scanso di equivoci non ha nulla a che fare con la sistemazione dei ponti sul Liscione.

Secondo quanto riferiscono dal comitato, Niro ha dapprima voluto rassicurare i cittadini affermando che” le verifiche effettuate al viadotto hanno dato un buon esito e che il limite di velocità a 50 km/h è dettato semplicemente da un elemento di prudenza”. Ma c’è di più. Secondo quanto emerso “la Regione Molise punta ad avere, come tutte le altre regioni centrali, una trasversale che congiunga il Tirreno (casello A1 San Vittore-Sesto Campano) con l’Adriatico, il cui costo si aggirerebbe sugli 89 milioni. Non più, dunque, un’autostrada come era stato chiesto in precedenza, ma una superstrada che avrebbe un grande impatto economico sull’intera regione”.

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Cosa vuol dire? “Puntiamo al rispetto costituzionale, siamo l’unica regione senza una trasversale veloce, né stradale, né ferroviaria”. Da qui l’idea di rispolverare la Termoli-San Vittore.  “Per ora è un progetto che segue quanto abbiamo dichiarato. Vogliamo andare ai tavoli tecnici con delle proposte. Il ragionamento è quello della Termoli-San Vittore, per la quale dialoghiamo con la Regione Lazio che ha competenza da San Vittore a Roccapipirozzi”. Ma è lo stesso progetto che Iorio avrebbe voluto realizzare e Frattura ha messo in soffitta? “Potrebbero esserci delle modifiche,dipende da quello che diranno i geologi”. Nello specifico, il progetto prevede due corsie sulla sponda sinistra del Biferno, una sorta di raddoppio rispetto all’attuale percorso sul Liscione. “Ma bisogna vedere se si può fare dal punto di vista idrogeologico” insiste Niro.

Quindi differentemente da quanto sostenuto dal comitato Liscione sicuro “questa strada permetterebbe di bypassare il viadotto in caso di emergenza. Pensabile anche di utilizzare parti di arterie stradali esistenti”. Difficile ipotizzare dei tempi, dato che il governo non ha ancora fissato una data per ricevere Toma e i suoi. Ma Niro è convinto della buona strada intrapresa. “Auspichiamo la convergenza di ogni parte politica e mi auguro che la delegazione parlamentare dimostri interesse e ci sostenga. In caso contrario sono pronto a dire ai molisani chi non vuole si facciano queste opere. Non mi fermerà nessuno”.

Ma mentre quello della ‘nuova’ Termoli-San Vittore è un progetto che deve essere ancora discusso, definito nei dettagli e finanziato, ammesso e non concesso che ci vogliano 89 milioni anche solo per il tratto molisano, c’è un’altra opera che attende solo di definire l’iter. Come annunciato dal presidente Toma all’indomani del sisma del 16 agosto, l’Anas aveva già messo in preventivo un corposo intervento sui ponti che collegano il Molise centrale con la zona delle piane di Larino, in pratica dal lago di Guardialfiera a valle della diga.

“È in fase di appalto un lavoro per 72 milioni di euro da parte dell’Anas. I lavori sono previsti dal 2019”. Il cantiere dovrebbe riguardare un’ampia fascia di Bifernina, dal bivio di Lupara fino alla parte posteriore della diga. “L’opera è guardata con molta attenzione, a prescindere dal terremoto” precisa l’assessore. Inoltre con l’Anas è stato avviato un ragionamento “sull’intero sistema di viabilità regionale per capire dove operare. Lavoreremo senza fare sconti. Dalla nostra regione arriva un grido d’allarme, vanno fatte rispettare le ragioni dei molisani”.

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