Santa croce

Il “Teatro in Quartetto” riaccende la passione per la cultura, applausi per gli attori

Si è conclusa nella serata del 28 agosto la seconda edizione della rassegna “Teatro in Quartetto” proposta dalla Compagnia Teatrale “Sceme sembe Nuje” con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e con grandi applausi. Nella suggestiva cornice di un angolo tra i più belli, Largo della Rotonda, la conferma di una proposta che piace e dovrà sempre più cercare nuovi e interessanti spunti dal teatro dialettale nazionale. Nelle due serate che hanno preceduto l’esibizione del gruppo locale, sul palco le belle rappresentazioni delle compagnie Teatro Archè di Bari e Quelli che … il teatro di Nola.

Una presenza importante quella dell’attore napoletano Giacomo Rizzo che ha voluto salutare il numeroso pubblico e complimentarsi per la coraggiosa iniziativa e proposta. “E di coraggio si tratta – spiegano gli organizzatori e promotori dell’evento – Proporre teatro è sempre un gesto che rappresenta una sfida ed una scommessa, soprattutto in tempi come i nostri dove anziché ascoltare si preferisce parlare. E parlare non è proprio il termine giusto. E così è anche e soprattutto per la compagnia santacrocese che da circa trent’anni propone momenti qualificanti e soprattutto nuovi nomi tra gli attori. Non è facile darsi il cambio e non è facile trovare ragazzi che “vogliono fare teatro”. È complicato spiegare loro che il teatro è un esercizio difficile e complesso, solitario a volte. Il teatro è una sfida con se stessi, sembra davvero assurda. Ed è soprattutto un controsenso. Il senso stesso del teatro oggi appare fuori luogo. Ascoltare. Educare al silenzio. E chi fa teatro sa benissimo che quel silenzio lo senti. E insegna più di ogni altra cosa. Chi vede il teatro deve necessariamente avere una predisposizione all’ascolto e chi lo fa si sente parlare in un silenzio quasi irreale. Ed ogni tanto una risata rompe il silenzio, ma è proprio quel silenzio il senso vero del teatro”.

“Come e cane e atte” è una commedia ispirata a Eduardo Scarpetta, rivista e corretta per spunti del territorio ed in particolare la comunità di Santa Croce e quella di Termoli. Una commedia divertente e leggera ma con momenti di riflessione e spunti di vita. L’ormai consolidata esperienza di alcuni e la forza di nuovi attori ha garantito la piena riuscita della serata che ha visto la partecipazione di un numerosissimo pubblico, caloroso e partecipe.

“La commozione di ricevere un applauso, per un attore, è liberazione e libertà. E tutto il tempo delle prove è vissuto solo per quell’applauso finale. C’era tantissima gente in Largo della rotonda. Ed era felice. Più degli attori, sicuramente. E, a parte il territorio, la comunità, e tutto il resto quello che conta davvero è che il teatro, soprattutto quello dillettantisco, è uno sforzo sovrumano che sembra quello di un maratoneta. Bellissimo. E’ come quando fai volontariato e dici che lo fai per gli altri. Invece è un gesto che vale soprattutto per se stessi. Così il teatro. E così la nostra compagnia che è un miracolo vero e proprio. Per questo voglio complimentarmi con i veterani del gruppo ma soprattutto con i giovani e quelli che si sono affacciati da poco a questa esperienza. Complimentarmi per il loro coraggio e per questa loro passione che davvero rappresenta un motivo di esserci e credere in se stessi. L’augurio che questa rassegna, in futuro, possa sempre più consolidarsi e diventare punto di riferimento del nostro cartellone estivo. Applausi”, conclude Pasquale Licursi.

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