Larino

Colpito da emorragia cerebrale, ma in ospedale la Tac non funziona. Corsa in Puglia: è in condizioni disperate

47 anni, nella tarda mattinata ha perso i sensi per una emorragia cerebrale. E’ stato trasportato al San Timoteo di Termoli dal 118, ma la tac non funzionava in quanto in manutenzione programmata. A quel punto è stato disposto il trasferimento a San Giovanni Rotondo, dove in serata è stata dichiarata la morte cerebrale. Il sindaco di Larino Puchetti: “Un’altra conferma delle criticità legate all’offerta sanitaria nel Basso Molise e alla rete dell’emergenza-urgenza. I cittadini del Basso Molise non possono essere considerati di serie B. E’ urgente rivedere l’impianto della legge Balduzzi e i relativi decreti attuativi”.

È una vicenda destinata a fare rumore quella iniziata nella tarda mattinata di oggi, 17 luglio, quando un cittadino di Larino, 47 anni, è stato colpito da una emorragia cerebrale. In serata è sopraggiunta la morte cerebrale nell’ ospedale clinicizzato di San Giovanni Rotondo, dopo una odissea dovuta al fatto che al San Timoteo di Termoli la Tac non funzionava.

 

Manutenzione programmata: questo il “responso” dei medici che loro malgrado non hanno potuto sottoporre immediatamente il paziente agli esami proprio perché il macchinario, l’unico disponibile nel nosocomio adriatico, non era operativo. Il personale dell’ambulanza del 118, che evidentemente non era al corrente del dettaglio, ha trasferito l’uomo da Larino a Termoli, con una conseguente perdita di tempo prezioso che potrebbe avere esercitato un ruolo nell’ aggravarsi delle condizioni del larinese, vittima di un improvviso e fortissimo mal di testa che in poco tempo lo ha portato quasi a perdere i sensi. In realtà è rimasto cosciente, mentre la moglie disperata chiamava i soccorsi sanitari. Ma le sue condizioni si sono aggravate man mano. E dopo alcune ore è sopraggiunta la morte cerebrale.

 

Il malore è avvenuto in casa, dove la moglie, sentendolo chiedere aiuto dal piano di sotto, ha chiamato i soccorsi. L’ambulanza è arrivata a prelevarlo con una barella, trasferendolo a Termoli dove la tac non funzionava e da dove, poco tempo dopo, è stato disposto un nuovo trasferimento, questa volta verso San Giovanni Rotondo.

 

Ora l’uomo, molto conosciuto nel centro frentano, è stato dichiarato dai medici clinicamente morto: l’emorragia era  troppo estesa per poter essere operata. 

 

Una vicenda che secondo il sindaco di Larino Pino Puchetti, vicino alla famiglia e addoloratissimo, conferma ancora una volta “le criticità legate all’offerta sanitaria nel Basso Molise e soprattutto alla rete della emergenza urgenza”. Puchetti, che peraltro conosce molto bene la vittima di questo episodio che rischia di finire sotto la categoria della malasanità, fa sapere con una nota scritta in serata che chiederà alla Procura della Repubblica se con la chiusura del punto di primo intervento di Larino, avvenuta proprio nelle scorse ore, possano ravvisarsi gli estremi di interruzione di pubblico servizio.

 

E non c’è, a suo dire, solo la questione del punto di primo intervento, ma una situazione più generale che non garantirebbe più ai cittadini bassomolisani il diritto costituzionale a una sanità all’altezza dei livelli essenziali di assistenza. “È urgente – dice Pino Puchetti – rivedere l’impianto della legge Balduzzi e relativi decreti attuativi, assicurando più attenzione e considerazione alle aree interne”.

 

Il sindaco ricorda ancora una volta la condizione di forte penalizzazione già denunciata con forza dai sindaci e dalle comunità del Basso Molise, “che ha portato alla partecipata assemblea tenutasi il 9 Luglio a Larino. In quella circostanza è stato elaborato e condiviso un documento sottoscritto da 15 sindaci, cinque consiglieri regionali e un parlamentare, con il quale è stato richiesto un incontro urgente al governo regionale e alla direzione generale dell’Asrem con l’obiettivo di assicurare un effettivo potenziamento della rete emergenza – urgenza nel Basso Molise.

Purtroppo ad oggi non ci sono state finora le dovute risposte; al contrario sono stati adottati provvedimenti che hanno peggiorato la situazione, come la chiusura del Punto di Primo intervento alla Casa della Salute del Vietri di Larino”.

 

A questo si aggiunge la mancanza della nomina, da parte del governo centrale, “di un commissario ad acta alla sanità per fare in modo che le decisioni siano prese in totale autonomia da un dirigente, nello specifico il direttore generale dell’Asrem, che dimostra di ignorare la realtà del Basso Molise.  Ci si chiede a questo punto perché non ancora viene nominato un commissario? Quali sono i motivi ostativi che impediscono o ritardano una scelta così importante?

Non è possibile soddisfare le esigenze di emergenza – urgenza di un territorio che d’estate raggiunge oltre 300mila unità, con un solo presidio ospedaliero, un solo pronto soccorso, peraltro carente, e un sistema di 118 che non solo non è stato potenziato, come era stato annunciato dai vertici Asrem, ma addirittura è anch’esso insufficiente”.

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