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Strade, ospedali, vasche idriche: opere incompiute iniziate 40 anni fa e fiumi di denaro sprecato

Sono 14 le opere pubbliche non ultimate in Molise. Quattro opere hanno, in previsione, un costo che supera i 10 milioni di euro. Due di queste tre sono oltre i 40 milioni di euro.

Cristo si è fermato di nuovo e non solo a Eboli, ma anche in Molise dove alcune opere pubbliche, progettate 40 anni addietro, risultano ancora da ultimare nonostante i milioni di euro di denaro pubblico già investiti.

Pochi giorni fa è stata resa pubblica l’anagrafe nazionale delle opere pubbliche incompiute dal Ministero delle Infrastrutture. Il rapporto è relativo all’anno 2017, 31 dicembre, e per il Molise sono state rilevate quattordici opere da completare. Una in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2016. Strade, piscine comunali, lotti di ospedale, alloggi abitativi, messe in sicurezza: queste le infrastrutture progettate, iniziate e mai terminate. Complessivamente sono stati già investiti/impegnati 144.522.944,1 euro.  Per ultimarle, però, ne servirebbero almeno altri 87.972.663,34.

In Italia, secondo i dati ministeriali, sono 647 le opere incompiute. Numero in calo del 14% rispetto alle 752 del 2016, per le quali è previsto un fabbisogno finanziario di circa quattro miliardi di euro. Quando un’opera pubblica viene definita incompiuta? Quando risulta non completata a causa di mancanza di fondi, per cause tecniche, per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto o di recesso dal contratto ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di antimafia e mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore.

In Molise, dunque, seconda l’ultima rilelazione ministeriale sono 14 le opere pubbliche non ultimate. Una in meno rispetto all’anno precedente. Di queste, tre hanno un carattere d’interesse nazionale, mentre le altre regionale. Quattro opere hanno, in previsione, un costo che supera i 10 milioni di euro. Due di queste tre sono oltre i 40 milioni di euro.

L’opera pubblica più costosa, e non ultimata, riguarda i lavori relativi al primo e al secondo lotto dell’ospedale ex Asl n.1 Alto Molise di Agnone. Progettato nel 1977, i lavori sono iniziati negli anni Ottanta per poi fermarsi al momento di passare al terzo. A quasi venti anni dall’inizio dei lavori, 1997, la Giunta regionale delibera, la numero 294, un finanziamento pari a 30 miliardi di vecchie lire con cui ultimare la struttura. I soldi, però, non sono mai arrivati e l’opera è rimasta incompiuta e inutilizzata fino ad oggi. Secondo i dati del Simoi (sistema informativo monitoraggio opere incompiute), il capitale d’investimento previsto ammonta a 50 milioni di euro (10 miliardi di lire sono già stati spesi), ma servirebbero altri 42 milioni di euro per l’ultimazione dei lavori. In percentuale i lavori sono fermi al 9.76%.  L’ospedale di Agnone, nel maggio del 2013, si guadagnò le attenzioni della cronaca nazionale grazie alla trasmissione Striscia la Notizia che, con il suo inviato Luca Abete, dedicò un servizio alla struttura. Venne documentato lo spreco di denaro per una struttura i cui lavori iniziarono quaranta anni fa e ad oggi non sono ancora terminati.

Altra opera incompiuta è il completamento della Vasca di espansione sul fiume Cavaliere in località Fossatella (Macchia di Isernia). L’opera, appaltata al Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, serve a regolamentare il deflusso delle acque del Volturno. Le acque vengono controllate e fatte esondare, a monte, nelle vasche di laminazione, prima che vadano ad ingrossare il corso del Volturno posto più a valle. Nel 2009 la Giunta regionale, allora guidata da Michele Iorio, annunciava il completamento dei lavori. Ma non andò così. L’ente appaltante, il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, il 31 ottobre 2015 dichiarava d’aver già speso per l’opera oltre 20 milioni di euro: dai dati del Simoi risultano 47.520.280,14 euro previsti, più altri 8 milioni e 559 mila euro per il completamento dei lavori. L’opera, di interesse nazionale, è stata finora completata per il 39,69% del totale, ma i lavori al momento sono fermi.

Infine abbiamo la realizzazione della strada di collegamento tra il comune di Castelmauro (Campobasso) e la fondovalle del Biferno. Con una delibera del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) a fine anni Ottanta la Comunità Montana Trigno-Monte Mauro ottenne un finanziamento per realizzare il tratto stradale. All’epoca ottenne un finanziamento di 13 miliardi di lire per 9 chilometri e 800 metri di superstrada. I lavori, però, iniziarono solo nel 1993 per poi fermarsi nel 2000 a causa della fine dei fondi. Oggi l’opera è fruibile in parte, nonostante sia stata completata solo per il 52,59%. Il totale dell’intervento aggiornato parla di oltre 13 milioni di euro utilizzati per l’opera sino ad ora. Ma per completarla ne occorrono circa altri 7 milioni.

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