Miracolo differenziata a campobasso

Senza cassonetti-sfogatoio è più difficile evadere la tassa sui rifiuti. Oltre mille nuove utenze censite in tre mesi

L'ufficio tributi di Campobasso registra decine di nuove iscrizioni al ruolo Tari al giorno: in molti casi si tratta di persone (residenti o commercianti) che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti. Il recupero è fino a sei anni per chi non era in regola, la sanzione può arrivare al 200 per cento della bolletta più alta non pagata e ci sono anche migliaia di accertamenti l'anno sugli evasori. Secondo l'amministratrice della Sea il nuovo sistema di conferimento nel centro murattiano sta facendo emergere il sommerso

Dal 1 giugno a oggi, 10 settembre, oltre mille persone si sono recate nell’ufficio tributi del Comune di Campobasso per l’iscrizione al ruolo tari, la tassa sui rifiuti che chiunque usufruisca del servizio di raccolta, residente e non, è tenuto a pagare.
Secondo Stefania Tomaro, l’amministratrice della Sea, la municipalizzata che si occupa della raccolta differenziata cittadina, l’attivazione di queste nuove utenze è il segno incontrovertibile che sta emergendo molto sommerso. Evasori della tassa comunale che fino a questo momento conferivano la propria spazzatura domestica (o anche quella delle attività commerciali) nei vecchi cassonetti stradali, si sono trovati improvvisamente privi di un luogo in cui depositarla. Dal 2 settembre scorso, infatti, Campobasso ha chiuso il cerchio della differenziata con l’arrivo delle ecostazioni nel centro murattiano, l’ultima zona del capoluogo dove ancora si potevano trovare i cassonetti-sfogatoio.

Della novità se ne parlava già da un po’ di mesi, guarda caso proprio quelli in cui il rilievo delle utenze censite ha subito questa impennata.
Naturalmente tra queste mille c’è un po’ di tutto, compreso chi ha semplicemente cambiato residenza e va negli uffici di piazza Cuoco per dichiararlo. Ma che il cambio del sistema di conferimento stia rendendo più difficile evadere il pagamento della Tari è inevitabile, sebbene, per avere elementi oggettivi di riflessione, sarà indispensabile raffrontare i dati del 2024 con quelli dell’anno scorso. Solo allora si capirà se l’introduzione dei cassonetti intelligenti sta dando buoni frutti anche sul fronte della lotta all’evasione.
Lotta che, precisiamolo a scanso di equivoci, viene già fatta normalmente con i controlli incrociati che portano a circa 2mila avvisi di accertamento annuali.

Ma cosa rischia chi non è il regola col pagamento della Tari?
La sanzione è salata e va dal 100 al 200 per cento della bolletta più alta che si sarebbe dovuta pagare negli ultimi sei anni.
Facciamo un esempio: una famiglia di quattro persone in una casa di 100 metri quadri pagherebbe un po’ più di 300 euro l’anno di tassa sui rifiuti. Per l’omessa dichiarazione si troverà a pagare tra 600 e 900 euro di multa.
La sanzione si applica una sola volta, ma i benefici per la collettività sono enormi anche perché dal recupero della mancata dichiarazione si è già evitato l’aumento della tari negli ultimi due anni. E se, come sembra, ci saranno ancora più somme incassate dal Municipio grazie a chi oggi si sta autodenunciando, nel 2026 la Tari di Campobasso potrebbe scendere. Si tratta, del resto, di denaro vincolato che per legge deve andare a vantaggio dei campobassani.

L’ultima spiaggia per gli incorreggibili della monnezza è l’abbandono selvaggio ai bordi della strade e sotto ponti e cavalcavia. Fenomeno, anche questo, non raro nonostante si tratti di reato penale.