La Federazione Medici Territoriali (FMT) del Molise ha lanciato un grido d’allarme in seguito all’ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario. Ernesto La Vecchia, segretario regionale di FMT, ha denunciato: “I medici e gli operatori sanitari sono diventati i capri espiatori di una società sempre più rabbiosa e frustrata, che riversa su di loro le conseguenze di un sistema sanitario regionale sottoposto a gravi carenze.”
Secondo La Vecchia, la causa principale delle violenze va ricercata nell’inefficienza dei servizi sul territorio e nel cronico sottofinanziamento della sanità molisana: “Manca personale, i sistemi di sicurezza sono inadeguati, e i servizi sono deficitari. Non possiamo più tollerare che chi lavora per garantire l’assistenza venga esposto alla violenza e all’illegalità,” ha aggiunto il segretario.
A seguito delle aggressioni, la direzione generale di Asrem ha predisposto un potenziamento della sorveglianza al Pronto Soccorso, un primo passo che La Vecchia definisce “importante, ma insufficiente”. “È fondamentale – ha proseguito – che la Regione investa non solo nella sicurezza, ma anche in più personale, in posti letto, nel potenziamento del pronto soccorso, del 118 e nella continuità assistenziale.”
Rivolgendosi direttamente alla politica regionale, La Vecchia fa un appello: “La sicurezza degli operatori sanitari deve essere una priorità. Chiediamo che vengano aumentati i controlli e che si assicuri una maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle strutture sanitarie.”
In conclusione, il segretario di FMT ha sottolineato la necessità di un impegno a lungo termine, auspicando un cambiamento che parta anche dall’educazione nelle scuole: “Dobbiamo investire in campagne educative, affinché i cittadini comprendano il valore del lavoro di medici e sanitari. Solo così potremo sconfiggere questa malattia sociale che sta avvelenando la nostra comunità.”