Non ci fu abuso d'ufficio

Nomine Nucleo di Valutazione: Vittorino Facciolla assolto con formula piena dopo rito ordinario

Si è concluso con l’assoluzione piena di Vittorino Facciolla, consigliere regionale del Partito Democratico in Molise, il lungo processo legato alle nomine del Nucleo di Valutazione per gli investimenti pubblici. La Corte d’Appello di Campobasso ha confermato oggi che non ci fu violazione di legge, chiudendo così definitivamente la vicenda.

Facciolla, che aveva scelto di affrontare il processo con il rito ordinario, ha dichiarato: “Non mi sono accontentato della prescrizione del primo grado perché volevo una sentenza che entrasse nel merito del mio operato e di quello della Giunta”. E prosegue: “La Corte d’Appello ha confermato che non è stata violata alcuna norma. Questa assoluzione con formula piena ristabilisce finalmente la verità”.

La vicenda ha avuto inizio nel 2016, quando la giunta dell’allora presidente Paolo Di Laura Frattura nominò i componenti del Nucleo di Valutazione per gli investimenti pubblici. Una candidata esclusa dalle nomine presentò ricorso al giudice del lavoro, che, oltre a sancire l’illegittimità dell’esclusione, inviò gli atti alla Procura, aprendo così di fatto un procedimento penale.

Nel febbraio 2023, l’ex governatore Frattura e due ex assessori, Pierpaolo Nagni e Carlo Veneziale, furono condannati in primo grado per abuso d’ufficio, con una pena di otto mesi di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici. Tuttavia, nell’ottobre dello stesso anno, la Corte d’Appello ribaltò la sentenza e, nel marzo 2024, la Cassazione confermò l’assoluzione definitiva per Frattura, Nagni e Veneziale.

Facciolla, invece, aveva scelto di non optare per il rito abbreviato e di procedere con il rito ordinario. “Volevo che la verità emergesse e che fossero esaminate tutte le prove, auditi tutti i testimoni. Questa sentenza è un riconoscimento della correttezza del mio operato”, ha spiegato il consigliere, che ha voluto ringraziare i suoi legali, Antonio De Michele e Gina Capuano, per la difesa svolta.

“La mia assoluzione con formula piena, a valle di un dibattimento che arriva dopo 16 archiviazioni in altrettanti procedimenti penali, è merito anche della qualità della mia difesa tecnica affidata al maestro avvocato Antonio De Michele e all’avvocato Gina Capuano, che torno a ringraziare per il lavoro svolto”.

Sebbene oggi il suo nome sia stato completamente scagionato, Facciolla non nasconde l’amarezza per le conseguenze subite durante gli anni di processo: “Nessuno potrà risarcirmi dai danni dovuti al ludibrio pubblico a cui sono stato esposto e nessuno potrà risarcire la mia famiglia per i patemi subiti”. Tuttavia, ha aggiunto: “Che la giustizia trionfi sempre (o quasi sempre) lo ricorderò ogni giorno, anche alle mie figlie”.

 

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