Nella serata del 6 settembre, intorno alle 23 e 30, è avvenuto uno degli eventi naturali più affascinanti e attesi dell’anno sulla spiaggia di Petacciato: la schiusa delle uova della tartaruga Caretta Caretta. La tartaruga aveva nidificato esattamente due mesi fa, nella notte tra il 6 e il 7 luglio, e da allora il nido è stato attentamente monitorato e protetto dal Centro Studi Cetacei e dalle Guardie Ambientali d’Italia, sezione di Termoli. Le telecamere a raggi infrarossi installate attorno al nido hanno catturato l’attimo in cui la prima tartaruga neonata ha rotto il guscio, un momento che tutti attendevano con trepidazione.
La schiusa è avvenuta al 62esimo giorno dalla nidificazione, oltre lo standard del range che oscilla tra il 45esimo e il 60esimo giorno dalla deposizione delle uova. Questo leggero ‘ritardo’ ha fatto temere che potesse essere accaduto qualcosa al nido, ma per fortuna non è stato così e anzi, con una cinquantina di piccoli nati nella prima schiusa – quella più importante e numerosa – il bilancio è oltremodo soddisfacente e premia la pazienza di volontari e guardie ambientali che non hanno mollato un attimo.
Prima che le piccole tartarughe facessero la loro comparsa, si era formato un cratere sulla sabbia, un chiaro segnale che qualcosa si stava muovendo sotto. La sabbia ha cominciato a tremare lievemente e poco dopo i primi piccoli di Caretta Caretta hanno iniziato a risalire verso la superficie. Questo fenomeno di schiusa ha subito attirato l’attenzione di decine di persone, che si erano radunate nei pressi del nido per assistere a questo straordinario evento naturale.
Un evento eccezionale per il Molise Quello di stanotte è solo il secondo caso di nidificazione monitorata della tartaruga Caretta Caretta in Molise, dopo il primo – una schiusa tardiva, a ottobre – nel 2019 sulla spiaggia di Campomarino. La schiusa ha rappresentato una vera e propria festa per gli abitanti e i turisti presenti, che hanno atteso per settimane, tra speranze e qualche timore, che tutto andasse per il meglio.
La spiaggia di Petacciato, già al centro delle attenzioni per la nidificazione, ha visto spegnere tutte le luci nelle vicinanze del Lido Eva, come da accordi presi con i gestori dello stabilimento balneare per garantire che le tartarughe neonate non venissero disorientate durante il loro primo viaggio verso il mare. Il nido, posizionato proprio accanto allo stabilimento, è stato presidiato giorno e notte per garantire che nessun fattore esterno interferisse con la sicurezza delle uova.
Un afflusso di persone emozionate La schiusa ha richiamato decine di spettatori che, con i loro telefoni in mano, hanno catturato le prime immagini delle piccole tartarughe che si avviavano verso il mare. L’emozione era palpabile tra le persone presenti, che hanno potuto assistere a un evento rarissimo e di grande valore soprattutto per aspetti legati alla biodiversità locale.
Secondo gli esperti del Centro Studi Cetacei, la schiusa di questa sera potrebbe non essere l’unica: altre tartarughe potrebbero emergere nelle prossime ore, garantendo uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza. Il monitoraggio continuerà senza sosta, con la speranza che tutte le uova si schiudano con successo.
Un simbolo di speranza per l’ambiente L’evento di Petacciato rappresenta un segnale di speranza e di rinascita per l’ambiente costiero molisano, sempre più soggetto alle sfide del cambiamento climatico e dell’inquinamento. Le tartarughe Caretta Caretta sono una specie protetta a livello internazionale, e ogni nido rappresenta un patrimonio prezioso da tutelare con attenzione e rispetto.
Grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni ambientaliste e la comunità locale, è stato possibile garantire la protezione del nido per tutti questi mesi.
L’evento di stanotte, con la schiusa delle prime uova, sarà ricordato come un momento speciale per la spiaggia di Petacciato e per tutto il Molise. La speranza è che il nido continui a regalare altre piccole tartarughe nei giorni a venire, confermando la spiaggia di Petacciato come uno dei pochi luoghi in cui questa meravigliosa specie può ancora trovare un rifugio sicuro per riprodursi. Solo tra tre giorni e tre notti i biologi marini e i veterinari del CSC di Pescara apriranno il nido per vedere cosa è accaduto e studiare la nidificazione molisana.
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