Crisi idrica in molise

Venafro perde l’80% dell’acqua, Campobasso il 66%: le condotte colabrodo mettono in ginocchio le comunità

Stefano Sabatini, presidente di Molise Acque, sottolinea che la siccità e le condutture obsolete stanno aggravando la situazione. Mentre si spera nelle piogge, si lavora senza sosta per limitare i disservizi. Urgono investimenti strutturali per modernizzare le reti idriche e ridurre sprechi, come già fatto in molte città del Nord Italia

Le sorgenti del Molise stanno vivendo una crisi senza precedenti. “Siamo in un momento storico,” afferma Stefano Sabatini, presidente di Molise Acque, mentre descrive una situazione in cui la scarsità d’acqua sta mettendo in ginocchio intere comunità della regione.

Ma la siccità non è l’unico nemico: le condutture colabrodo stanno aggravando il dramma, causando enormi sprechi. Come spesso denunciato nel corso degli ultimi dieci anni, ottenendo però nessuna risposta dalle istituzioni chiamate ad intervenire per sanare le falle di una rete ormai vecchia e obsoleta.

“Dobbiamo affidarci al meteo,” continua Sabatini, “e sperare che piogge e nevicate tornino presto a riempire le nostre sorgenti.”

Ma non ci si limita ad aspettare. In collaborazione con Grim, nel frattempo si lavora giorno e notte per ridurre al minimo i disservizi, anche se le chiusure programmate dell’acqua sono ormai inevitabili.

Tuttavia, ciò che preoccupa di più restano le infrastrutture idriche antiquate, che disperdono enormi quantità d’acqua. A Bojano, per esempio, si consumano ben 125 litri al secondo, una cifra pari alla metà del consumo della città di Benevento, una realtà molto più grande.

Il caso più eclatante è quello di Venafro, dove l’80% dell’acqua si perde lungo le tubature. Non va meglio a Campobasso, con un tasso di dispersione del 66%. In un quadro così complesso, brillano però esempi di virtuosismo: a Termoli, le reti idriche non segnalano gravi problematiche, e piccoli comuni come Mirabello e Ferrazzano raccolgono oggi i frutti di interventi lungimiranti portati avanti dai sindaci che in passato sono intervenuti per tempo sulle proprie reti comunali.

A Campobasso, la gestione dell’acqua è particolarmente delicata. Quattro serbatoi – Cese basso, Cese alto, Monforte e Calvario – sono collegati fra loro, e un calo del livello in uno provoca un effetto domino sugli altri. “Se un serbatoio si svuota, si rischia di lasciare un intero quartiere senza acqua, e poi gli altri a seguire,” spiega Sabatini, sottolineando la complessità delle operazioni di regolazione. La rete di Molise Acque, con i suoi tecnici esperti, sta lavorando senza sosta per evitare che la situazione precipiti, collaborando con le amministrazioni locali per gestire al meglio la crisi.

Sostanzialmente, al netto di tutte le problematiche denunciate ed emerse con virulenza in questi ultimi giorni, un dato è certo:  occorrono investimenti per modernizzare le reti idriche e ridurre gli sprechi. Anche perché, dati alla mano, a Milano le perdite idriche raggiungono il 13,4 per cento, a Pordenone il 12,1 per cento a Monza l’11 per cento, a Pavia il 9,4 per cento e a Como, la città più virtuosa d’Italia, il 9,2 per cento. E noi, sprechiamo l”unica acqua certificata.

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