Dodici giorni di prognosi per l’aggressione fisica subita ieri sera nel carcere di Campobasso: ad avere la peggio un agente della polizia penitenziaria che, stando a quanto riferisce stamattina il segretario del sindacato Sappe, Aldo Di Giacomo, è stato “brutalmente aggredito e selvaggiamente picchiato senza apparenti motivi”.
L’agente è stato medicato e ora dovrà restare a riposo per quasi due settimane. L’aggressione, schiaffi in particolare, è stata confermata anche dal vicecomandante della penitenziaria del capoluogo.
“Di fronte a questo gravissimo episodio – ha detto ancora Di Giacomo – abbiamo richiesto interventi immediati al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per garantire la sicurezza e l’incolumità del personale penitenziario”.
Personale che, come più volte denunciato dal Sappe, è sottodimensionato rispetto al numero di detenuti reclusi e pertanto esposto a rischi maggiori per la loro sicurezza. A Campobasso, come in gran parte delle strutture in Italia, c’è un grave problema di sovraffollamento carcerario. Meno di un mese fa l’associazione Coscioni ha diffidato le Asl, compresa la nostra Asrem, a fare visite ispettive nelle celle.
Tra le situazioni più preoccupanti (stando ai dati pubblici sul sito del Ministero della Giustizia al 31 luglio 2024) il Molise è una delle regioni messe peggio: tra le case circondariali di Isernia, Larino e Campobasso il sovraffollamento è al 129 per cento. In un conteso come questo, denunciato oltre che dall’associazione Coscioni anche da altre organizzazioni come Antigone, Nessuno tocchi Caino e dalla Camera penale di Campobasso, episodi come quello di ieri non sono rari. Anche perché oltre ad un numero eccessivo di detenuti nelle celle, sono scarsi anche psicologi e psichiatri che dovrebbero assistere i tantissimi detenuti affetti da dipendenze e problemi mentali.
Domattina 14 settembre alle 10 e 30 Di Giacomo terrà una conferenza stampa proprio dinanzi alla casa circondariale di via Cavour “per illustrare la situazione e chiedere provvedimenti urgenti per tutelare i diritti e la sicurezza dei lavoratori”.
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