Dal 6 agosto

Statue parlanti: a Petacciato mostra fotografica sulle statue di san Rocco in Molise

Una location d’eccezione accoglierà la mostra dal titolo: Statue parlanti mostra fotografica sulle statue di san Rocco in Molise la cripta della medioevale chiesa di santa Maria a Petacciato.

La mostra sarà inaugurata martedì 6 agosto alle 19 e rimarrà aperta fino al 7 settembre dalle 21 alle 23.

Tra volte e colonne medioevali, di quella che doveva essere uno dei primi insediamenti benedettini prima dell’anno mille a Petacciato, l’associazione culturale parrocchiale amici di san Rocco propone una mostra finalizzata a conoscere meglio la vita e le opere di san Rocco.

Il Molise, regione autonoma dal 1963, annovera 136 comuni piccoli e grandi. Sono tante le statue lignee venerate nei comuni molisani a significare la devozione verso il santo.

Le statue proposte durante il percorso sono di 23 paesi diversi si evidenzia la bellezza dei manufatti, la devozione e l’estro degli artisti.

Il culto di san Rocco dopo la metà del ’400 si diffuse per tutta Europa cristiana. La venerazione di san Rocco è legata alla protezione contro i casi di peste, colera e ogni malattia infettiva.

La parrocchia di Petacciato sin dalla sua fondazione (1853) è dedicata a san Rocco;  nel 1880 circa i D’Avalos commissionarono un’artistica statua del santo pellegrino ai maestri cartapestai di Atessa: i fratelli Falcucci, successivamente fecero realizzare anche la statua di san Sebastiano (1892).

Prima di san Rocco il protettore contro la peste era san Sebastiano molto famoso nel medioevo, il terzo patrono di Roma dopo i Santi Pietro e Paolo.

A Guglionesi si può ammirare un trittico, Madonna della Misericordia o delle Grazie, tra i santi Sebastiano e Rocco, l’opera è del 1505 attribuita Michele Greco da Valona.

Probabilmente a seguito di numerosi lutti dovuti alla peste degli inizi del ’500 un devoto facoltoso fece realizzare la preziosa tavola.

Attraverso le statue di san Rocco veniamo a conoscenza di come le comunità molisane omaggiavano il santo conferendogli il titolo di patrono o di compatrono della comunità. È il caso di Petacciato, Palata, Montemitro, Ripabottoni, Montelongo, Ferrazzano, Monacilioni etc…  in altre comunità san Rocco è  compatrono o molto venerato.

La presenza di una statua racconta la devozione verso il santo che per secoli ha accompagnato la pietà popolare non solo per chiedere la protezione contro la peste e il colera ma anche per ravvivare il senso della carità e l’aiuto ai poveri.

Le statue, infine, ci parlano dell’estro artistico di tanti scultori del legno, veri e propri maestri che interpretando la vita di san Rocco hanno «creato» opere d’arte che il popolo ha assunto come «pezzi» di storia e di devozione.

In quei volti gli artisti hanno come ri-scritto la devozione di un popolo che affidava a san Rocco le sorti della comunità.

Sono statue narranti, parlano al di là della bellezza estetica di profonda e umile fede popolare che in san Rocco riscopre l’amore a Gesù e alla Chiesa.

La mostra ha un duplice scopo: riscoprire le bellezze artistiche dei nostri paesi anche quelli più piccoli e ripercorrere la vita e le opere del santo secondo le più antiche agiografie di san Rocco.

I testi proposti sono tratti dal libro di don Mario Colavita: San Rocco dalla peste alla pandemia, culto e devozione a Petacciato che sarà presentato a Petacciato il prossimo 8 agosto.

statue narranti

 

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