Tensioni in via cavour

Lite in carcere, detenuti trasferiti. Sappe denuncia “situazione esplosiva” a Campobasso

Il segretario del sindacato ricorda che "ci sono quasi il doppio dei detenuti (160/170 presenti a fronte di 100 posti letto) e vi è una forte carenza di organico: in più non c'è un comandante titolare e l’attuale direttore è reggente".

Sono stati trasferiti i tre detenuti che ieri, 7 agosto, si sono azzuffati nella casa circondariale di Campobasso. La tensione creata dalla lite è stata arginata dagli agenti della polizia penitenziaria ma ripropone il problema mai risolto della carenza di personale nelle carceri italiane.

Matteo Del Re, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ricorda che “da tempo il Sappe denuncia che la situazione a Campobasso è esplosiva: ci sono quasi il doppio dei detenuti (160/170 presenti a fronte di 100 posti letto) e vi è una forte carenza di organico: in più non c’è un comandante titolare e l’attuale direttore non è titolare ma reggente. La carenza è dovuta ad un esiguo numero di colleghi trasferiti con interpello ordinario e ad un cospicuo numero di colleghi in congedo prepensionamento, senza contare le assenze giustificate e legittime”.

Anche per il segretario generale Donato Capece quello di Campobasso è un “vero carcere di frontiera per le critiche condizioni operative e strutturali in cui versa. Da qui il suggerimento, da estendere a gran parte delle case circondariali italiane, di espellere i detenuti stranieri e riaprire gli ospedali psichiatrici giudiziari per i detenuti con problemi psichiatrici che sono sempre più numerosi e presenti, senza adeguate cure sanitarie e assistenza psichiatrica e supporto psicologico nel circuito detentivo ordinario.

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