Trivento

Assessore e responsabile dell’ufficio tecnico, la doppia nomina del geometra segnalata all’Anticorruzione

Secondo il gruppo di minoranza "Trivento sempre" l'incarico all'assessore Miserere non doveva essere conferito dal sindaco perché contrario al regolamento comunale che è stato modificato senza passare per il Consiglio. Il primo cittadino difende la sua scelta: "Nessuna forzatura, il geomentra è competente e lo fa gratis così risparmiamo"

Assessore ai Lavori pubblici, Urbanistica e Bilancio e responsabile dell’ufficio tecnico comunale: viaggeranno più spedite ora le pratiche al Municipio di Trivento grazie al doppio incarico conferito dal sindaco Luigi Pavone (in foto) al geometra Pierpapolo Miserere.
Peccato che quella che potrebbe sembrare una novità positiva per alcuni è, in realtà, una pessima notizia per altri: secondo il gruppo di minoranza Trivento sempre, infatti, c’è una palese incompatibilità tra i due ruoli e quanto fatto dal nuovo primo cittadino per favorire la nomina sarebbe una vera e propria forzatura.
Quanto contestato dall’opposizione riguarda in particolare la modifica a un regolamento comunale che di fatto impediva agli amministratori pubblici di avere anche ruoli negli uffici tecnici: la questione sarebbe stata ampiamente dibattuta in Consiglio comunale e chissà, forse anche bocciata dall’assise di Trivento se la giunta avesse portato in aula la proposta. Cosa che non ha fatto: con delibera numero 90 del 27 giugno Pavone e i suoi assessori, tra cui lo stesso Miserere che era già nella squadra del primo cittadino, hanno votato a favore della modifica al regolamento. Il geometra era presente a quella seduta. Il giorno successivo – se fosse una coincidenza sarebbe quantomeno sospetta – il sindaco ha firmato due decreti: uno per affidare le deleghe a Miserere (che era già assessore dal 19 giugno), l’altro, il numero 9, per attribuirgli funzioni gestionali e dirigenziali del settore Tecnico.
Alla capogruppo di Trivento sempre Sandra Stinziani (ex vicesindaco nella giunta di Pasquale Corallo) è volata la mosca al naso e così il 2 agosto scorso ha segnalato queste e altre anomalie all’Autorità nazionale anticorruzione, alla Procura della Corte dei Conti (evidentemente ravvede anche un danno erariale) e alle Prefettura di Campobasso.

“Il passaggio in Consiglio comunale per la modifica andava fatto per legge – dice la capogruppo – e l’assessore Miserere non ha avuto neppure la decenza di astenersi da quella votazione. Se questo è il modus operandi di questa amministrazione potrebbero esserci già stati anche atti o provvedimenti che dovrebbero essere annullati”.
Sui dubbi di conferibilità del doppio incarico, su un eventuale conflitto di interessi o su condotte illecite è stato aperto un procedimento. Lo conferma proprio il sindaco Pavone dicendo di aver già avuto richieste di chiarimento dalla Prefettura “e stiamo provvedendo a fornirgliele assieme al segretario comunale che è un riferimento in Municipio e che finalmente è disponibile a Trivento per tre giorni la settimana”.

Il sindaco non tira in ballo a caso questa figura: è successo che con la sua elezione a giugno scorso il segretario che c’era prima – evidentemente legato alla precedente amministrazione Corallo – è andato via. “E io mi sono ritrovato senza segretario e senza neppure responsabile dell’ufficio tecnico”. Già perché anche per la scorsa legislatura il problema dell’ufficio tecnico c’era, tanto che a ricoprire quell’incarico era il segretario comunale.
“E anche per questo chi mi ha preceduto aveva, a sua volta, corretto il regolamento di Ordinamento Uffici e servizi in vigore dal 2000 per ben tre volte adeguandolo alle necessità del Comune”.
Pavone quindi difende la correttezza del suo operato e anche lo stesso geometra finito sulla graticola: “E’ persona competente, ha esperienza e in più fa risparmiare alle casse pubbliche perché non riceve alcun compenso né come assessore, né come tecnico”.
A Trivento gli amministratori hanno rinunciato alla loro indennità perché il Municipio è in piano riequilibrio finanziario a causa dei debiti maturati col Consorzio industriale di Campobasso Bojano col quale c’è un accordo per uscire dai conti in rosso . Una brutta pagina quel decreto ingiuntivo per Trivento che entro la fine del 2024 dovrebbe ripagare il suo debito e tornare a respirare.

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