Incendio a le noci

93 ettari distrutti da incendi, pesante bilancio a Venafro dove il fuoco riattiva anche ordigni bellici

Una mina anti uomo della seconda guerra mondiale è esplosa durante il vasto incendio che dall11 agosto divora uliveti, prati e boschi in località Le Noci. La bonifica è ancora in corso: la presenza di ordigni bellici ha complicato le operazioni di spegnimento

A più di una settimana dall’inizio dell’incendio sulla montagna di Venafro, dal comando provincia dei vigili del fuoco di Isernia arriva un primo bilancio delle operazioni di spegnimento e di bonifica (in parte ancora in corso): sono oltre 93 sono gli ettari interessati dalle fiamme. Dall’11 agosto a oggi sono andati distrutti boschi, macchia mediterranea e pregiati ulivi secolari, oltre a prati di montagna.

L’intero intervento è stato molto complesso attirando anche dure critiche da parte degli operai forestali del Molise esclusi dalle operazioni che sono state molto pericolose per la presenza in zona di numerosi ordigni bellici che vengono riattivati dalle fiamme. Le Noci, la località che sovrasta il paese, è stata bombardata pesantemente durante la seconda guerra mondiale tanto che, come documentato anche dalle immagini, è stata rinvenuta una mina antiuomo di fabbricazione tedesca risalente proprio a quel periodo.

L’ordigno, ritrovato in seguito ad una esplosione e recuperata dal personale Vigili del Fuoco che stava coordinando i mezzi aerei in quel momento, è stato prelevato al fine di tutelare l’integrità dei mezzi aerei e dei piloti: buona  parte delle attività sono state eseguite con lanci dall’alto con elicotteri.

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