Una pausa di riflessione, forse, all’origine dell’allontanamento di Simone D’Alisa. Il trentenne starebbe per tornare a casa a Isernia, e si sarebbe messo in contatto con la famiglia. Proprio loro, le persone più care, lo avrebbero convinto che nulla é irrisolvibile, che tutto può trovare soluzione, anche quello che sembra senza via d’uscita. Finalmente rasserenati dal fatto di aver sentito il figlio, sono attesi in Prefettura nelle prossime ore – non appena potranno riabbracciare fisicamente il giovane – per formalizzare la richiesta di cessazione del piano di ricerca persone scomparse. Insomma, l’epilogo di questa vicenda che ha tenuto e sta tenendo in apprensione familiari, amici, conoscenti e istituzioni, sembra dietro l’angolo. Simone D’Alisa ha palesato alla famiglia la volontà di rientrare a Isernia.
La notizia non può che essere un’ottima notizia: preoccupante la dinamica dell’allontanamento del giovane che lunedì scorso ha fatto perdere le proprie tracce. La macchina parcheggiata alla stazione, un’ultima traccia che ha indirizzato le ricerche verso Napoli (avrebbe preso il treno dalla stazione di Isernia) e poi il silenzio, rotto da qualche avvistamento risultato poi non veritiero.
Minuti, ore, giorni d’angoscia per il giovane papà: Isernia si é stretta nella preoccupazione della famiglia, tanti gli amici che sui social hanno scritto a Simone giapponese, il suo nickname, per convincerlo a tornare a casa. Inondato d’affetto, mentre le ricerche attivate con il piano provinciale scomparsi avevano individuato qualche labile traccia.
Ora è quasi arrivato il tempo di tirare un sospiro di sollievo. Simone a quanto pare si è preso il tempo che gli serviva per superare un momento forse difficile e di fragilità. E ogni altra considerazione adesso non è più argomento giornalistico ma momento intimo e familiare.
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