Campobasso

Rapine, estorsioni, botte anche ai minori: la Mobile arresta e trasferisce in carcere un 17enne

Già denunciato per i fatti della "baby gang", il giovane non ha mai cercato di correggere i suoi comportamenti. Nell'ultimo periodo è stato autore di almeno sette aggressioni a danno di giovanissimi a cui chiedeva soldi, pena botte e minacce. La squadra mobile, raccolti tutti gli elementi, lo ha arrestato e trasferito in un istituto detentivo per minori

Un ragazzo di 17 anni, residente a Campobasso e autore di almeno sette rapine ed estorsioni compiute a danno di minori nell’arco di meno di un mese.

E’ la sintesi dell’attività investigativa portata a termine dagli agenti della squadra mobile di Campobasso che nelle ultime ore, con l’approvazione del Tribunale dei Minori del capoluogo, lo hanno trasferito in un carcere minori fuori regione.

Il giovane è lo stesso che – con la complicità di altri – si rese protagonisti dei fatti della “baby gang” che allarmarono e preoccuparono la popolazione lo scorso anno. Fu denunciato e invitato a seguire un percorso di recupero, come spesso indica l’autorità giudiziaria quando si tratta di minori. Ma non si sarebbe mai ravveduto. Anzi.

Il quadro emerso dalle indagini condotte dagli agenti della squadra mobile descrive un ragazzo che, ha continuato ad intimidire le sue vittime, tutte minorenni, perché forte di quei precedenti, di quella violenza che lo aveva visto capace di mandare in ospedale anche un cittadino extracomunitario, venditore di rose, con trenta giorni di prognosi a causa delle ferite che riportò a causa di quel pestaggio avvenuto in pieno centro a Campobasso.

Dopo qualche mese di calma apparente, è tornato a colpire. Il luogo solito dove aspettava le sue vittime: “Città nella città”. Qui, individuava solitamente, individuava ragazzini più o meno della sua età e le minacciava chiedendo soldi, pena botte a loro e anche ai familiari delle stesse.

I gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli agenti di Marco Graziano, hanno permesso al pubblico ministero minorile di richiedere al giudice per le indagini preliminari, l’adozione della

grave misura della custodia cautelare in carcere. Provvedimento che i è reso necessario proprio a causa del reiterarsi dei comportamenti e quindi del fallimento delle misure meno afflittive da cui era già stato colpito.

Ad aiutare il lavoro degli investigatori sono stati i testimoni e le denunce da parte di chi ha subito le ripetute rapine e violenze da parte del giovane. Una serie di circostanze raccontate con dovizia di particolari e fatti documentati. Per il giovane, dunque, non c’è stato null’altro da fare che disporre il trasferimento in una casa di reclusione. L’avvocato del minore, Stefano Lombardi, ha fatto sapere che valuterà se presentare un’istanza di scarcerazione con la proposta di una misura alternativa.

leggi anche
Baby gang Campobasso
Campobasso
Torna l’incubo “baby gang”: rapine, violenza ed estorsioni ai ragazzi più piccoli. Almeno sei i casi denunciati
commenta