Termoli

Presenze ‘fisse’ in ospedale, ambulanze private e mezzi dell’agenzia funebre nel parcheggio per ‘accaparrarsi clienti’. “È sciacallaggio”

Oltre alla contestata presenza dei veicoli in pianta stabile nel parcheggio dell’ospedale, chi segnala rileva come “la presenza degli operatori dell’associazione in questione (Croce San Gaetano) è costante all’interno della struttura ospedaliera”.

Può un’ambulanza privata – che non ha convenzioni col servizio sanitario pubblico – sostare giorno e notte all’interno del piazzale-parcheggio dell’ospedale? E può l’auto delle onoranze funebri, della stessa associazione (di San Martino in Pensilis, ndr), fare lo stesso? Domande poste all’attenzione – in una segnalazione scritta condivisa da diverse associazioni – di Comune di Termoli, Polizia Locale e Asrem (direzione ospedaliera del San Timoteo e direzione generale). Una segnalazione che trae spunto – anche – dalle tante lamentele da parte dei cittadini-utenti del servizio sanitario. E che potrebbe tradursi presto in una vera e propria denuncia alla Procura.

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“Da diverso tempo, anni ormai, all’interno dell’area di sosta del parcheggio dell’ospedale San Timoteo di Termoli si vedono sostare mezzi di proprietà dell’associazione denominata ‘San Gaetano’ quali automediche, ambulanze e mezzi funebri”, l’incipit dell’esposto in cui si spiega che le cosiddette ‘croci private’ sono associazioni di volontariato e le relative ambulanze sono private, non appartenenti alla rete regionale del 118 insomma. Non sono, dunque, quelle che trasportano i degenti – magari in condizione di urgenza – negli ospedali dopo la chiamata al 118, ma sono “una sorta di taxi che si occupa degli spostamenti dei degenti da una struttura sanitaria all’altra oppure verso la propria abitazione”. Nessuna convenzione con il pubblico, dunque.

Oltre alla contestata presenza dei veicoli nel parcheggio dell’ospedale, chi segnala rileva come “la presenza sistematica degli operatori dell’associazione in questione è costante all’interno della struttura ospedaliera”. La definizione che si dà a queste presenze fisse è la seguente: “Imperterriti, circolano liberamente e costantemente nei reparti di degenza” ma anche lasciando peraltro negli ascensori, lungo i corridoi, nei locali di attesa dei reparti e persino nei bagni i bigliettini da visita dell’associazione.

Una situazione che indigna chi ha deciso di passare all’azione che la ritiene, peraltro, del tutto inopportuna oltre che indelicata. “L’addetto è lì pronto ad attendere i clienti che hanno necessità di trasferire un familiare degente fino a casa o presso altre strutture sanitarie oppure ‘clienti’ che purtroppo necessitano di ben altri servizi perché hanno perso una persona cara”. Sottolineate a proposito le lamentele dellle persone che si sono imbattute in queste circostanze, “avvicinati dai soccorritori dell’associazione pronti a offrire proposte e a farsi avanti per occuparsi del servizio funebre”.

Un comportamento – “vietato dalla legge sia che si tratti di croci private che intendono sostare all’interno degli spazi del Pronto soccorso senza una precisa convenzione, sia che si tratti di persone che svolgono altra attività connessa ai servizi funebri” – stigmatizzato e sottoposto all’Asrem, in primis. E chissà che presto non vengano presi provvedimenti.

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