Si è tenuta ieri 11 luglio presso la sala consiliare del Comune di Termoli la presentazione dell’ultimo libro di Emma Santoro, “Da Cala Tonda al Sorrentino”, ambientato, come i precedenti, alle Isole Tremiti.
Ieri, la scrittrice Emma Santoro, alla presenza di una sala gremita, che non si è fatta scoraggiare dal grande caldo, ha parlato della sua ultima opera letteraria, un libro di racconti che narra le vicende, tra realtà e finzione, degli abitanti delle Isole Tremiti.
Al fianco dell’autrice, il neo sindaco Nico Balice, che ha ringraziato i numerosi presenti per aver partecipato e la scrittrice per aver avuto il merito di raccontare un territorio vicino a Termoli non solo geograficamente. Oltre a lui era presente il vice sindaco, a cui è stato anche rinnovato l’incarico di assessore alla cultura e al turismo, Michele Barile, che ha ringraziato Emma Santoro per aver voluto la sua presenza e quella del sindaco, e ha rinnovato l’impegno della giunta a valorizzare la cultura per il territorio.
A moderare l’incontro c’erano la dirigente dell’ufficio scolastico regionale Maria Chimisso e il professor Francesco Di Falco.
I moderatori hanno posto molte domande all’autrice relative al nuovo libro, mettendo in evidenza il forte senso di appartenenza alla propria terra per la scrittrice che si evince dai racconti, grazie alla dualità di finzione e realtà che rende gli scritti avvincenti e realistici. Dalla dirigente Chimisso è stata messa in luce l’abilità stilistica dell’autrice, mentre dal professor Di Falco il retrogusto nostalgico per i tempi e gli abitanti che furono per le Isole Tremiti.
La parola è stata poi data anche all’autore della prefazione del libro, Don Marcello Paradiso, che ci ha tenuto a leggere e a precisare il ruolo della sua prefazione, arricchendo la sua spiegazione di paragoni con la letteratura italiana e non.
La chiusura è toccata all’autrice, che ha chiamato a sé sua figlia, alla quale è stato dedicato il libro come, insieme a suo nonno Ferdinando Santoro, nei libri chiamato Mosé Costante, uniche figure sempre presenti in ogni sua opera.
commenta