Interessante workshop ieri a Campobasso, organizzato dal GAL Molise e svoltosi ieri 26 luglio a Campobasso presso l’incubatore sociale “Antonio Di Lallo” in via Monsignor Bologna con la regia del dr. Adolfo Colagiovanni, sul tema “ Le Comunità Energetiche Rinnovabili verso le CER di territorio” e sulle potenzialita’ offerte dalla loro implementazione in aree come quelle del Molise.
Le CER rappresntano un nuovo modello energetico basato sulla condivisione degli impianti di produzione di energia rinnovabile e pulita e sull’autoconsumo collettivo da parte di cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni.
In questo modo viene messo al centro il “prosumer” (insieme delle parole “producer” e “consumer”), figura caratteristica di un modello economico circolare, allo stesso tempo produttore e consumatore.
Il Legislatore ne favorisce la creazione e costituzione con una serie di apposite norme che prevedono incentivi fino al 40% dell’investimento e detrazioni fiscali per un importo complessivo messo a disposizione su appositi fondi previsti nel PNRR.
Per la loro natura e dimensione (le CER sono costituibili in Comuni con meno di 5000 abitanti) esse ben si coniugano, come si diceva in apertura, con le dimensioni della nostra Regione, costituita da un gran numero di comunità locali caratterizzate da dimensioni e popolazioni aventi ordini di grandezza comparabili al sopracitato target di riferimento.
E proprio il Molise ne è stata la culla essendo stato Fossalto, come illustrato dal Sindaco dr. Saverio Nonno, il primo Comune a realizzare un progetto pilota coinvolgendo cittadini e istituzioni locali come la scuola, in cui è stato realizzato l’impianto fotovoltaico cuore del progetto, e la parrocchia.
Altre analoghe realtà sono sorte nel nostro Paese in territori di varie Regioni ed in particolare del Nord (ad esempio in Lombardia, nel Basso Po, e in Veneto, dove ricorrono le stesse condizioni di insediamento urbano con la presenza di piccoli comuni diffusi nel territorio) sotto la spinta di Associazioni, Fondazioni No Profit e Diocesi, come sottolineato dall’ing. Francesco Meneghetti, Presidente del GAL “Terre del Po”.
Nel corso del workshop si sono succedute trattazioni tecniche, economiche e giuridiche da parte di esperti quali l’ing. Sergio Olivero, del Politecnico di Torino, l’ing. Luca Di Domenico, esperto di energetica, l’ing. Francesco Marinelli, presidente Associazione Ecoaction, l’avv. Gianfranco Gagliardi, Presidente Amares e CEO Silver Ridge Power Italia.
Dai loro interventi è emerso che è fondamentale un corretto dimensionamento della CER: non troppo piccola in quanto non avrebbe le necessarie capacità strutturali ed economiche per affrontare e gestire eventi imprevisti o improvvise situazioni di criticità, né di dimensioni tali da allontanarsi dai principi su cui essa è nata.
Oltre a consentire la “democratizzazione” dell’economia, quantomeno quella della produzione e della fruizione di energia, è altresì importante cogliere l’opportunità offerte dalla creazione delle CER anche per lo sviluppo di attività parallele, quali la progettazione e la gestione delle stesse CER in quanto vere e proprie aziende diffuse e partecipate nel territorio.
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