Campobasso

De Benedittis (cdx) verso la presidenza del Consiglio comunale con l’incognita Fratelli d’Italia

La coalizione che ha la maggioranza in Consiglio comunale potrebbe eleggere l'ex candidato sindaco, a meno che non passi la linea di Fratelli d'Italia che punterebbe su Stefania Di Claudio

Aldo De Benedittis torna a essere l’unico in grado di mettere d’accordo la coalizione di centrodestra. L’ex candidato sindaco di Campobasso, arrivato in campo su chiamata del governatore Roberti dopo una estenuante e infruttuosa trattativa tra i partiti, potrebbe essere eletto presidente del Consiglio comunale nella prima seduta convocata per domattina alle 8.30 a Palazzo San Giorgio.

Pur essendo stato sconfitto da Marialuisa Forte al ballottaggio con un scarto inferiore a 400 voti, è sulla sua persona che dovrebbero confluire i voti dei 17 consiglieri di centrodestra che, lo ricordiamo, sono la maggioranza rispetto ai 16 sui quali può contare la sindaca. Lo scenario potrebbe mutare nel caso in cui passasse la linea di Fratelli d’Italia: il primo partito della coalizione non vorrebbe rinunciare a questo importante ruolo e punterebbe su una donna, la 41enne Stefania Di Claudio che diventerebbe la prima donna al vertice della presidenza del Consiglio di Campobasso.

Ex organizzatrice di matrimoni, una laurea in Comunicazione, la Di Claudio è stata candidata nel 2019 nella Lega: passata con Fratelli d’Italia ha ottenuto 391 preferenze alle scorse Amministrative risultando la donna più votata della sua lista.

In serata ci sarà un nuovo confronto tra gli eletti. Al di là delle dichiarazioni rassicuranti, c’è un clima di sospetto reciproco su chi passerà dall’altra parte della barricata regalando una legislatura più tranquilla alla sindaca Forte che proprio domani giurerà e presenterà gli assessori con conseguente subentro dei primi non eletti.

Sempre domani si costituiranno i gruppi consiliari e – ma non è all’ordine del giorno – si comincerà a lavorare alle commissioni. Sono nove in totale: il centrodestra, compatto, potrebbe avere anche tutte le presidenze. A meno che non inizi – alla luce del sole – una trattativa per un governo di salute pubblica. Cosa che l’ala più moderata del centrodestra auspica anche in virtù di posizioni e rapporti sempre più complicati e divergenti a livello nazionale tra Giorgia Meloni e altri partiti come Forza Italia.   (AD)

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