Termoli

Il meraviglioso concerto De Andrè. “Cristiano oggi è Fabrizio, pur restando se stesso”

Libertà? L’ho vista svegliarsi ogni volta che hai suonato

Fabrizio è di tutti, mio in maniera viscerale.
Me lo sono bevuto come un neonato beve il latte della mamma.
Gli anticorpi che mi ha trasmesso mi preservano per la vita da tante deviazioni e condizionamenti.
Da torturatore d’incolpevoli chitarre, ho suonato e imparato le sue canzoni, anche se definirle canzoni è molto riduttivo.
Faber è prima di tutto i suoi testi, che hanno gambe proprie e percorrono le strade più preziose della letteratura del nostro tempo e anche del futuro.
Poi è significato, profondità, coerenza, empatia e religiosità umana.
Ingredienti da mescolare e cucinare sulla fiamma dell’anarchia più nobile.
Per far arrivare a tutti il suo pensiero ha usato il mezzo più popolare, la musica.
Quindi quando ha avuto in mano significato, coerenza e musica li ha cuciti insieme usando la sua voce di arcaico sciamanico.
Sembra fosse molto pignolo sul lavoro e che pretendeva dedizione e professionalità da chi lavorava con lui.
Lo era con i musicisti, ma in primis lo era con sé stesso fino a sfiorare la patologia.
I geni sono così, e non ci si può fare niente, se non accettarli e ammirarli per quello che sono.

Cristiano è una quercia, ma anche la più robusta delle piantine, se ha la “sventura” di germogliare all’ombra di un’altra molto più grande, avrà problemi a trovare la strada verso la luce del sole.
Lui c’è riuscito, ma a prezzo molto alto e con battaglie dilanianti di cui ancora porta le cicatrici.
Per questo io sostengo davanti a Dio e agli uomini che Cristiano è l’unico al mondo ad avere il diritto-dovere di cantare Faber.
Cristiano oggi è Fabrizio, pur restando sé stesso.

teatro verde concerto

Che dire del concerto al Teatro verde del 13 luglio scorso?
Prima di tutto i complimenti per come hanno sopportato la calura durante le prove.
C’era da uscire pazzi!
Meravigliosi i musicisti, amici di Cristiano da tempo e dal livello professionale altissimo.
Osvaldo poi, ha un cognome che dice già tutto.
Il Cristiano uomo, cantante, arrangiatore, compositore e polistrumentista ha fatto sembrare semplice quello che semplice non lo era.

Il format del tour ha una scaletta molto ricca, ma agile e piacevole allo stesso tempo.
I pezzi che ha fatto al pianoforte hanno emozionato per l’intensità con cui li ha interpretati, sembrava li cantasse a sé stesso, tra le pareti di casa sua.

Bello anche il siparietto acustico dove sono stati riproposti e mixati i brani più ritmati come Andrea. Una bella schitarrata che ci voleva per fare sfogo al suo bisogno di ritmo e allegria.

Cristiano è decisamente e giustamente molto più rock di Faber.
Ha studiato violino ma ha un tocco magico e potente con la chitarra. Fa di tutto dal classico al folk, al blues. Fantastico! e nonostante tutti i braccialetti che porta al polso e che gli dovrebbero dare fastidio!
I nuovi vestiti, come definisce lui gli arrangiamenti nuovi curarti da lui, sono molto belli.
Direi che sono anche necessari, quest’anno sono 25 anni dalla sua morte e il tempo passa anche nella musica.

Cristiano de André

Serata meravigliosa con Cristano che ci raccontava storie antiche; eppure, così moderne da tenerci tutti a bocca aperta.
La frescura era finalmente arrivata e nessuno voleva andar via.
Una nuova goccia di splendore che va a impreziosire la vita di molti.
Grazie Cristiano, grazie fratello! Ti auguro il meglio della vita e non stancarti mai, perché questa è la tua storia, anzi è la nostra, e nessuno potrà mai portarcela via.

Un solo appunto: C, potevi inserire anche qualcuna delle tue meravigliose canzoni, da Invincibili a Cose che dimentico a Dietro la porta. Sono pezzi stupendi che avrebbero avuto una loro collocazione.

TVB
Giorgio Senese

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