Sono centinaia gli agricoltori che questa mattina, 9 luglio, manifestano davanti alla sede del Consiglio regionale del Molise per chiedere alla politica di intervenire rispetto al problema dell’aumento incontrollato dei cinghiali. Via IV Novembre è semi paralizzata dal sit-in organizzato da Coldiretti e dai trattori che sfilano per le strade del quartiere. La tensione è molto alta: agricoltori, allevatori, imprenditori agricoli e zootecnici, ma anche semplici cittadini, protestano per i danni ingenti alle coltivazioni causati da questi animali.
Le aziende agricole chiudono, i raccolti vengono devastati, migliaia di euro in fumo per un settore messo già a dura prova dall’aumento dei carburanti. E poi c’è la diminuzione del livello di sicurezza: i cinghiali, infatti, sono anche causa di molti incidenti stradali.
Coldiretti, dal palco allestito sul rimorchio di un mezzo agricolo, ha ribadito che occorre attivare immediatamente un Piano regionale straordinario di contenimento della specie, previsto da una specifica norma, “che può salvaguardare le imprese agricole e i cittadini con strumenti più efficaci contro l’invasione dei cinghiali e della fauna selvatica incontrollata”.
La caccia di selezione che ha esteso fino al 31 ottobre 2024 il periodo di prelievo del cinghiale da sola non basta a riportare a un livello ottimale il numero di animali presenti sul territorio molisano. Il Piano straordinario dovrebbe permettere la caccia anche nelle zone vietate.
Dall’aula del Consiglio regionale sono usciti Armandino D’Egidio e Stefania Passarelli, mentre era presente anche il sindaco di Petrella Tifernina Alessandro Amoroso.
(seguono aggiornamenti)
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